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«MIAMI»

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Rossella e la babele del lusso capitale del mondo che verrà

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Carlo Rossella Miami Beach (collegata a Miami attraverso una serie di ponti sulla Bisvayne Bay) non solo la conosce bene, ma la ama così intensamente che per lui lasciarla «è come mollare di colpo una donna di cui si è innamorati. Abbandonarla per troppo amore, per infinita gelosia, per paura del turbamento e dell'incanto». Vita, morte e miracoli di questa incorreggibile babele del piacere di lusso e del divertimento tout court sono fotografati ed immortalati dal giornalista nel libro "Miami", il cui sottotitolo recita «Storie dalla capitale del mondo che verrà». Storie (in tutto 31) che, scritte da Rossella durante un suo soggiorno al Beach, in un primo momento hanno trovato pubblicazione su La Stampa nel mese di agosto 2002. Oggi esse vivono di luce propria in questo volumetto capace di mettere a nudo le tante anime di Miami Beach, le cui spiagge, "perfettamente levigate" sono bagnate dalle azzurre ed incontaminate acque dell'Atlantico. «Miami - scrive Rossella - è la vera capitale dell'America che verrà. Con una popolazione ufficiale di 35,3 milioni, la minoranza latina degli Stati Uniti è la quinta concentrazione ispanica più grande del pianeta»; fatta eccezione che per il regime castrista («Nessuno a Miami ha mai augurato buon giorno a Fidel Castro») in questa splendida regione pare non esista alcuna forma di tabù: il piacere è liberalizzato in ogni sua forma e grado; piaceri e "brezza di successo" sono tornati tuttavia a soffiare su South Beach, e sul resto dell'isola, solo a partire dai primi anni '80: in quel periodo «arrivò Gianni Versace. Approdarono moda e fotografi, cinema e Tv. E anche molti, troppi, narcotrafficanti», afferma Rossella che Miami pare conoscerla in ogni suo meandro; smascherandone argutamente usi e costumi, mode locali ma anche "eccessi" ai quali si abbandonano supervip e miliardari più o meno noti. Carlo Rossella, «Miami» Mondadori, 100 pagine, 13 euro

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