di PIRRO DONATI SE SIETE in cerca di emozioni forti, girate verso Pesaro la prora di macchina, ...
Ieri ha debuttato un nuovo allestimento di «Semiramide», una delle più belle opere del Signor Gioachino - così lui scriveva il suo nome - (in replica 11, 14, 17 e 20 agosto, sempre alle ore 19.00). Protagoniste Darina Takova nel ruolo titolare e Daniela Barcellona nei panni d'Arsace. Ci sono poi Ildar Abdrazakov e Gregory Kunde, mentre a dirigere l'Orquesta Sinfónica de Galicia è Carlo Rizzi. La regia è curata da Dieter Kaegi che debutta al Rossini Festival al pari di Lluís Pasqual che firma la regia dell'altro nuovo allestimento di quest'anno: «Le Comte Ory», in scena da domani (in replica il 13, 16, 19, 22, sempre alle 20.30). Il buon vecchio Jesús López Cobos dirige l'Orchestra del Comunale di Bologna e il gruppo di cantanti fra cui spiccano i nomi di Juan Diego Flórez e Stefania Bonfadelli. Flórez è ormai una vera e propria stella internazionale tra i tenori lirico-leggeri, e la sua parabola ascensionale è iniziata qui, dal festival pesarese del 1996 con «Matilde di Shabran». Da stasera va in scena la ripresa di «Adina» con la regia di Moni Ovadia, spettacolo che al suo apparire ha avuto non poche critiche; quest'anno però trepida è l'attesa per il debutto italiano di Joyce Di Donato, cantante americana che vestirà i panni della protagonista. Nel ruolo di Selim una vecchia conoscenza festivaliera, Raul Gimenez, mentre a dirigere sarà Renato Palumbo (repliche 12, 15, 18 e 21). Tra le iniziative: le messe in scena di «Festival giovane» in cui trovano spazio artisti emergenti; i concerti della «Rossinimanie», gli «Incontri esplicativi» con Bruno Cagli, Philip Gossett e Federico Agostinelli. In particolare merita segnalare la messa in scena di «Adelina», melodramma sentimentale su libretto di Gaetano Rossi e musica di Pietro Generali. Nomi oggi sconosciuti ai più, ma che invece testimoniano l'attenzione del Festival all'humus culturale in cui si è sviluppata la personalità di Rossini. Perché il fascino del Festival consiste nell'essere a metà tra spettacolarità e ricerca musicologica: uno spirito che ha permesso di riscoprire molte delle opere più importanti di Rossini che oggi si eseguono in tutto il mondo. E forse ancora troppo poco in Italia. Fino al 22 agosto info: www.rossinioperafestival.it