di ADELE DE MICHELE IL FESTIVAL della Valle d'Itria, alla sua 29° edizione, è considerato ...
Quest'anno dopo le rappresentazioni, vere chicche, come «Proserpine» del pugliese Giovanni Paisiello e «Werther» di Julies Massenet, il Festival chiuderà con l'opera del noto compositore pugliese Umberto Giordano, «Siberia». Il Direttore artistico Sergio Segalini ha voluto ricordare il centenario di «Siberia», rappresentata per la prima volta alla Scala il 19 dicembre 1903. Infine, poiché l'opera, di ambientazione russa, al primo atto si svolge a San Pietroburgo, ha voluto festeggiare con l'omaggio di un grande compositore italiano i trecento anni dalla fondazione della più bella città della Russia, voluta da Caterina e Pietro il Grande. L'Opera, in origine intitolata «La donna», «l'amante», è il dramma di Stephana, la donna dai tre volti che sullo sfondo della Siberia, contesa da tre uomini, muore accanto a Vasilli, primo e ultimo amore. La Siberia non è solo la terra gelata e sepolta dalla neve, luogo di deportazione, ma è considerata terra di libertà dove sono stati costruiti scuole, università e teatri. L'opera, su libretto di Illica, con le misiche di Umberto Giordano, è diretta da Manlio Benzi con l'Orchestra Internazionale Italiana. La regia è di Guido De Monticelli, le scene di Fausto Dappiè e i costumi di Barbara Petrecca. Un cast di cantanti di tutto rispetto, tra cui Francesca Scaini (Stephana), Jeong-Won Lee (Vassili); Eufemia Tufano (Nikona) e il Coro da Camera di Bratislava. Lo spettacolo promette il tutto il tutto esaurito al botteghino sia per la prima di stasera, che per la replica di dopodomani. Festival della valle d'Itria Martina Franca fino all'11 Agosto info: 080.480.51.00