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di CLAUDIO GUIDI TRA austriaci e tedeschi c'è sempre stata parecchia ruggine.

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Fino al 15 settembre, data di inizio del programma, i telespettatori tedeschi sono invitati ad inviare le loro preferenze con ogni possibile mezzo di comunicazione, scegliendo tra una gamma di 300 personaggi, comprendenti nomi famosi del passato come quelli di Bach, Beethoven, Bismarck, Gutenberg, Goethe e Adenauer, ma senza neppure tralasciare gli eroi moderni dello sport, come gli ex tennisti Steffi Graf e Boris Becker. L'inclusione del nome di Mozart ha invece provocato una levata di scudi in Austria, che ha fatto intervenire addirittura il suo ambasciatore a Berlino, Christian Prosl, con una dichiarazione durissima, in cui si accusano i vicini tedeschi di praticare una forma di «bizzarro nazionalismo». «Del tutto evidente che Mozart è austriaco» ha detto l'ambasciatore, il quale ha ricordato che il celebre musicista è nato a Salisburgo ed è morto a Vienna. Nemmeno per sogno, ha risposto il responsabile della ZDF, Peter Arens, il quale ha spiegato che secondo l'edizione 1837-41 dell'enciclopedia Brockhaus «Mozart ai suoi tempi si considerava tedesco, poiché Salisburgo faceva allora parte del Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca». E per dare più peso alla propria tesi la rete TV fa rilevare che «è dal 955 d.C. che si parla di Germania», termine con il quale si comprendevano allora territori ben più vasti di quelli attuali. Ma le appropriazioni indebite della nazionalità da parte della ZDF non finiscono qui, visto che tra i grandi connazionali è stato inserito senza nemmeno uno straccio di pezza d'appoggio un altro austriaco altrettanto famoso, il padre della psicanalisi Sigmund Freud.

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