«La soap opera è il nuovo teatro popolare»
Lorenzo Ciompi, l'attuale protagonista di «Incantesimo 6» le cui nuove puntate inizieranno nella seconda metà di settembre su Raidue, aspira, però, alla grande fiction, intende coltivare la sua passione per il teatro e nasconde un sogno nel cassetto: diventare regista di cortometraggi. Intanto nelle nuove puntate di «Incantesimo 6» lei continuerà ad essere il chirurgo plastico Luca Biagi. Ma il suo personaggio riserverà una serie di sorprese. Ce ne anticipa qualcuna? «I telespettatori di Raiuno, rete sulla quale "Incantesimo" è stato trasmesso nella passata edizione, hanno lasciato il professor Biagi in una situazione sentimentale ambigua, con una moglie ufficiale ed un'amante. Ma presto Biagi dovrà affrontare una nuova emergenza: dal suo ambiguo passato di latin lover sbucherà fuori addirittura una figlia della cui esistenza l'uomo non era a conoscenza. Il chirurgo della clinica Life, cuore pulsante della fiction, si troverà di fronte ad una ragazza adolescente, nata dalla sua sporadica relazione con una giovane inglese che era tornata nel suo paese d'origine senza confessargli di essere diventato padre. La scoperta della inaspettata paternità rappresenta un duro colpo per Biagi perché dovrà far fronte ad una serie di ricatti da parte della madre della ragazza e si troverà in serie difficoltà. Le nuove puntate di "Incantesimo 6" si concluderanno a fine gennaio, quando i due personaggi principali, il mio e quello femminile, interpretato da Caterina Liskova, saranno, come di consueto, allontanati dalla clinica Life per accogliere i due nuovi protagonisti». Lei, però, mira ad altri orizzonti professionali. Ha già interpretato un piccolo cameo nel film "Travolti da un insolito destino", con Madonna e Giannini jr. Cosa la aspetta in futuro? «La grande fiction è nei miei obbiettivi futuri. Ed a riguardo esiste già un progetto con Raiuno che si concretizzerà in autunno. Farò parte del cast di una grande serie storica che Raifiction ha in cantiere. Ma contemporaneamente continuerò a fare teatro. Ad ottobre sarò sui palcoscenici italiani: sto vagliando alcune proposte». Intanto sogna di diventare regista... «Desidero misurarmi dietro la macchina da presa soprattutto nella realizzazione di cortometraggi, piccoli film nei quali voglio ritrarre una quotidianità sottolineata da sottofondi musicali necessari a rendere importante la normalità della routine giornaliera. Sono convinto che alla base del cinema di qualità ci sia il racconto dei piccoli eventi». Come riesce a conciliare le sue aspirazioni artistiche ingabbiato nella banalità delle soap opera? «Le soap opera sono diventate, oggi, la rappresentazione del teatro popolare in Tv. Una forma di racconto accessibile al grande pubblico nella cui visione è possibile esorcizzare le frustrazioni di esistenze non esaltanti. Invitano a sognare, contribuiscono a catturare la curiosità con l'avvicendarsi di colpi di scena. Personalmente ritengo che la fiction televisiva stia conquistando un livello molto alto di qualità, anche se non mancano le storie banali». E lei che tipo di telespettatore si considera? «Amo poco la Tv generalista. Preferisco le offerte satellitari, tra cui i canali Marco Polo, Leonardo ed Alice, dedicati agli approfondimenti. Seguo con interesse critico la fiction straniera per capire come si evolve il genere rispetto ai filoni ed ai contenuti che vengono sfruttati in Italia».