Gaetano, mito sempreverde

Lo è sempre più, grazie all'attualità del suo repertorio, al fascino intergenerazionale delle sue canzoni, al particolarissimo modo, pieno di disincanto e di ironia, che aveva di rapportarsi allo show-business e soprattutto per via delle innumerevoli cover-band che tutte le sere, nei club, in piazza o in discoteca, ripropongono le sue canzoni. In tutti questi anni l'attenzione verso Rino Gaetano è sempre stata desta, alimentata dal fan club e da numerose inziative, ma sempre a livello amatoriale, quasi un circuito chiuso con desiderio di rimanere tale. Ora, invece, l'antologico «Sotto i cieli di Rino», appena pubblicato dalla Bmg, è già salito al n. 2 in hit parade. Un evento davvero straordinario, consueto per il mercato anglo-americano, ma del tutto inedito per l'Italia. Si tratta di un cd doppio contenente ben ventisei brani del cantautore calabrese naturalizzato romano. Da «Gianna» a «Berta filava», da «Nuntereggae più» a «Aida» (la più apprezzata dai fans che l'hanno votata sull'affollatissimo sito Internet dedicato al cantautore), compresa «Ma il cielo è sempre più blu» nella versione remix di Molella, battutissima dalle radio. Un piccolo classico, la "novità" dell'estate, con molte probabilità di salire al n. 1 in hit parade. Nei giorni scorsi, il 30 e il 31 luglio, Rino Gaetano è stato ricordato al Premio Spazio d'Autore, svoltosi a Termoli, dedicato alla sua memoria. Una rassegna importante, tornata dopo una pausa di cinque anni e giunta comunque alla diciottesima edizione. Il Premio Gaetano per la canzone ironica è stato vinto da Paolo Belli, ma l'occasione ha permesso a molti amici presenti di improvvisare sulle sue canzoni. Lo hanno fatto Rossana Casale, Alberto Fortis, Marco Morandi e il gruppo Rinoceronte, ovvero Marco Graziosi e Alessandro Gaetano, nipote di Rino. Lo show, attualmente in fase di montaggio, andrà in onda su Raiuno nel mese di settembre. Qual è il segreto e l'attualità di questo repertorio? Sicuramente l'ironia e il "distacco" dei testi, talora riproposti nelle versioni originarie - è il caso di «Ma il cielo è sempre più blu», che nell'anno della sua uscita (1975), venne censurata - ma anche la musica, l'enfasi ritmica, l'uso del reggae, all'epoca genere alla moda ma riproposto da Rino come "musica d'uso". Insomma una quantità di ingredienti che non solo non sono passati di moda ma che con gli anni sono addirittura diventati più sapidi al vaglio del gusto giovanile. «Ogni giorno che passa ho la netta sensazione che la musica di Rino non è mai morta - sottolinea Anna Gaetano, sorella del cantautore, infaticabile organizzatrice di manifestazioni ed eventi legati al fratello - il successo di questo disco è straordinario, quasi commovente, se pensiamo che è nato in modo naturale, grazie al passaparola dei ragazzi e degli appassionati, senza Tv e privo di alcun lancio pubblicitario. Una naturalezza che Rino avrebbe gradito sicuramente».