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di LUIGI DELL'AGLIO SE NELLA poesia di Mario Luzi la discesa negli abissi del mare è simbolo ...

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Addirittura a partire dalla sua origine, cioè da quattro miliardi e mezzo di anni fa, ma in particolare dagli ultimi 120 milioni di anni. Alle ricerche del gruppo coordinato da Enrico Bonatti insieme con il geofisico Marco Ligi, la rivista «Nature» ha dedicato recentemente la copertina. Questo prestigioso riconoscimento internazionale premia gli studi d'avanguardia compiuti da Bonatti e dalla sua équipe di giovani ricercatori presso l'Istituto di Scienze Marine del Cnr di Bologna. Sotto i 1.400 miliardi di miliardi di chilogrammi di acqua che formano gli oceani si nascondono imponenti catene montuose, lunghe complessivamente sessantamila chilometri: le Dorsali MedioOceaniche. Dall'Atlantico al Pacifico, dall'Indiano al peri-Antartico, ogni oceano ha la sua dorsale. E qui potrebbe essere nata la vita, miliardi di anni fa. Lo scienziato italiano le ha osservate e studiate. Ha scoperto che sono grandi cicatrici della Terra, da cui esce non solo magma ma anche una quantità di gas, che, in tempi lunghi, può influenzare fortemente il clima del pianeta. Tra questi gas, metano e anidride carbonica, la famigerata Co2 dell'effetto serra. Del resto, se si guarda al più lontano passato, si deve concludere che l'atmosfera terrestre proviene in buona parte dall'interno del pianeta e contiene almeno un po' dell'atmosfera della nebulosa primordiale da cui tutti i pianeti sono stati generati. Che cosa accade sotto il fondo degli oceani? «Da centinaia di chilometri di profondità, dal cosiddetto 'mantello' (la zona dell'interno della Terra che si trova immediatamente sotto la crosta), salgono lentamente masse rocciose caldissime, le cui temperature superano i 1200° gradi. Una parte di queste rocce fonde, formando un magma, che risale lungo le dorsali, per poi venir fuori in eruzioni vulcaniche sottomarine. Il magma si raffredda e si consolida, creando nuova crosta terrestre che gradualmente si sposta ai lati delle dorsali, lasciando spazio per nuove eruzioni», spiega Bonatti. Laggiù ha luogo l'80 per cento del vulcanismo di tutta la Terra. Gli studiosi del Cnr di Bologna hanno scoperto che da 20 milioni di anni lo spessore della crosta sotto il nord Atlantico aumenta a poco a poco e il fondo marino si "gonfia". «Anche le emissioni di gas aumentano lungo la Dorsale; finiranno poi, in parte, nell'atmosfera», dice il professore. Il gruppo di ricercatori bolognesi è riuscito a misurare la velocità di risalita delle rocce del mantello terrestre sotto le Dorsali: 25 millimetri all'anno. Un dato su cui verranno costruiti modelli per capire meglio come si produce la crosta terrestre sotto gli oceani. Per studiare da vicino questi inquietanti fenomeni, Enrico Bonatti è sceso più volte sul fondo degli oceani (in particolare nell'Atlantico) con modernissimi sommergibili da ricerca. Un viaggio per il quale è necessaria una robusta dose di audacia. «Laggiù si concentra anche un'intensissima attività sismica», racconta. Nervi saldi, pazienza, capacità di resistere allo stress e alla claustrofobia: questo richiedevano le missioni scientifiche estreme, condotte a bordo del sottomarino francese «Nautile», come dell'americano «Alvin». «Rannicchiati a pancia sotto, in una sfera di titanio di un metro e ottanta di diametro, contendendosi lo spazio con i tanti strumenti; gli occhi attaccati agli oblò, da cui si scorgevano le nere montagne sottomarine, con le loro cime ma anche con dirupi e spaventose fratture. Andavamo giù nel buio per forza di gravità; la discesa durava tre ore. Poi avevamo sette o otto ore di osservazione: il veicolo procedeva grazie a batterie elettriche. Alla fine, pompavamo fuori la zavorra e cominciava la lenta ascesa». Questi minuscoli sottomarini si muovono in completa autonomia; non

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