di GIAN LUCA MEALLI PARIGI — Dopo cinque giorni di agonia è morta ieri l'attrice francese ...
Il decesso è avvenuto in una clinica di Neuilly-sur-Seine, piccolo comune della periferia ovest di Parigi, dove la donna, in coma da vari giorni, era stata trasportata giovedì, proveniente da Vilnius. Era infatti nella capitale lituana, dove Marie Trintignant si trovava per girare un film sulla vita della scrittrice Colette (nella foto la Trintignant sul set del film), che si era svolto, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 luglio, il dramma che ha portato al decesso dell'attrice: durante una lite scoppiata nella loro camera d'albergo il suo compagno Bertrand Cantat, 39 anni, leader del gruppo rock francese «Noir Désir», l'avrebbe spinta e fatta cadere a terra, facendole battere violentemente la testa. Entrata in coma l'attrice quarantunenne non ne è più uscita, nonostante in numerosi tentativi fatti per salvarla. Dichiarata giovedì clinicamente morta, la donna è stata rimpatriata in aereo giovedì sera perchè, come ha detto l'avvocato della famiglia Trintignant «se deve morire muoia perlomeno in Francia». Per quel che riguarda l'aspetto giudiziario della vicenda, il compagno di Marie, Bertrand Cantat, è attualmente rinchiuso nel carcere Lukiskiu di Vilnius, dopo che giovedì 31 luglio il giudice lituano Dimitri Korsakovas davanti al quale è comparso ha deciso per la carcerazione preventiva fino al 14 agosto. L'uomo è accusato di «ferimento volontario grave» (capo d'imputazione che potrebbe aggravarsi dopo il decesso dell'attrice), reato punibile nello Stato baltico con 10 anni di prigione. Cantat, però, non ha in alcun momento voluto ammettere d'aver commesso un delitto: «Rifiuto - ha infatti detto alla fine dell'udienza - la parola crimine. Si è trattato di un incidente dopo una lotta; una follia, non un crimine». Cantant avrebbe chiesto di essere estradato in Francia.