CHIAMATELA un viaggio nel tempo, la mostra «L'uomo, la pietra, i metalli.
Perché, a tutti gli effetti, è un viaggio a ritroso che evidenzia le capacità dell'uomo e la sua fatica, la forza di plasmare la materia per dare forma all'immaginario storico, sociale e culturale: dai calchi dei graffiti degli animali preistorici del Sahara che arrivano direttamente dal Museo di Varese, all'arte in marmo dei greci e dei romani e ai bronzi del Piceno di epoca romana. Un viaggio che inizia dall'ingresso principale del Palazzo dei Congressi, dove un grande pannello didattico, corredato dalle immagini e dai disegni, rivela i contenuti della mostra ideata da Giuseppina Vittozzi Capriotti, divisa in nove sezioni. Nella prima, «I graffiti preistorici del Sahara», con i preziosissimi calchi realizzati dai famosi esploratori, Alfredo e Angelo Castiglioni, il visitatore entrerà nel suggestivo ambientamento del deserto libico. Nella seconda sezione, «L'età della pietra nel Piceno», avrà la sensazione di trovarsi all'interno di una caverna e vivere così, in prima persona, scene di vita quotidiana che abbracciano l'arco cronologico del pleistocene (palelolitico 1.000.000 - 8.000). Poi «L'età della pietra nuova e del rame: una rivoluzione anche nel Piceno», con la realizzazione di un modello di un'abitazione tipica dell'età del bronzo (età del bronzo 2.300 - 1.050), per dimostrare come cambiano gli insediamenti, con l'aggiunta di un forno per la lavorazione del bronzo nell'area Adriatica. Ancora, « metalli nell'Età del Bronzo in Siria e Palestina» (con la bottega dell'orefice del palazzo reale di Ebla), «Lavorare la pietra in Egitto» (le tecniche di estrazione degli obelischi e di lavorazione della pietra), ««Le miniere d'oro dei Faraoni». «Arte in marmo: il periodo romano nel Piceno» e «Bronzi del Piceno in epoca romana» concludono in percorso con una ricca antologia insieme alle novità scientifiche sull'arte antica del Piceno.