ECLATANTE ADDIO ALLA CARRIERA DI FRANCOIS-RENÈ DUCHABLE
Un volo sul laghetto di La Colmiane, nell'entroterra di Nizza, e il prezioso strumento finisce in acqua, per sempre. Così, in modo polemico, un grande pianista francese, Francois-Renè Duchable, ha voluto dare l'addio alla carriera di concertista. A soli 51 anni, Duchable non ne può più. Personalità focosa e polemica, ha voluto simbolicamente «purificare» 35 anni di concerti in pubblico con l'acqua. Il 31 agosto, dopo un'ultima esibizione a Mazaugues, nel sud, ad un festival «di amici», ci sarà la purificazione con il fuoco: darà alle fiamme il suo frac da pianista classico. Ama la musica, fin nel profondo, ma ha odiato per 35 anni il suo lavoro. Nato nel 1952 a Parigi, Duchable ha vinto un'infinità di concorsi e negli anni Settanta ha ricevuto incoraggiamenti e consigli da Arthur Rubinstein. Fu lui a spingerlo verso una carriera che lo vedeva già recalcitrante. Da allora, Duchable ha inanellato tourneè in tutto il mondo, suonando nelle sale più prestigiose, dal Lincoln Center di New York - grandissimo il suo successo al Festival Listz nel 1986 - ai più grandi teatri tedeschi dove si è affermato come interprete fra i migliore di Chopin e Liszt. Nella seconda parte della carriera, si è orientato su Beethoven, Brahms e Schumann. A fronte di tutti questi successi, Francois-Renè Duchable si è sentito sempre «strappato alla natura», non ha mai amato nè i concerti nè il pubblico che lo applaudiva. «Il mio mestiere non mi ha mai procurato gioia, ho soltanto stretto i denti per 35 anni. Non parlo del mio amore per la musica, quello non si discute. Mi fanno schifo i soldi, i lustrini, questo mondo sclerotizzato, polveroso, un sistema nel quale non mi sono mai riconosciuto». Dopo 35 anni di palcoscenico, Duchable si dedicherà alla bicicletta, alla vita associativa, alla natura. Regalerà la sua musica soltanto a quelli che di solito non possono ascoltarla, «Farò concerti gratuiti, negli ospedali, farò lezioni di interpretazione ai ragazzi. Finalmente suonerò condividendo la musica, allora sì che sarò un vero professionista».