CINQUANTACINQUE candeline ed in corsa per la poltrona di governatore della California, come successore ...
Questa volta non si è tirato indietro come accadde nel 2001 quando, dopo mesi di voci e smentite, disse «no» alla politica, preferendo la famiglia e il cinema e ribadendo però che quello di «servire l'America da funzionario eletto» restava «un sogno» che intendeva un giorno realizzare. Questa volta i repubblicani, di cui Schwarzy è un noto sostenitore, sono riusciti a convincerlo, l'attore seguirà le orme di un altro big di Hollywood prestato con successo alla politica, ovvero Ronald Reagan, che dalla California partì per arrivare poi fino alla Casa Bianca. Negli ultimi giorni, il sito web statunitense Drudge riportava l'indiscrezione di un nuovo «no» dell'attore alla discesa nell'agone politico. Mentre il suo consigliere politico, George Gorton dichiarava che Schwarzy non aveva preso ancora alcuna decisione e stava valutando pro e contro. A complicare le cose nella scelta di «Terminator» è stata la moglie Maria Shriver, cui Arnold ha fatto spesso riferimento nelle sue ultime dichiarazioni sulla candidatura («devo decidere insieme a mia moglie», «è lei che deve darmi l'ok»): Maria, infatti, è imparentata con la dinastia dei Kennedy, famiglia simbolo del democratici americani. Reduce dal successo di «Terminator 3» (che ha raggiunto incassi record negli Usa, con 72,5 milioni di dollari nel solo primo weekend di programmazione), Schwarzenegger, adesso che Maria ha dato il suo benestare, sarà l'uomo su cui la destra americana punterà per la riconquista dello Stato che ospita la mecca del cinema. D'altronde se c'è un attore Usa che incarna più di tutti la figura dell'ero invincibile questo è proprio Schwarzenegger. Anche se lui è in realtà un eroe non americano, essendo nato a Thal (a 7 km da Graz), in Austria, nel luglio del '47. E anche se si è parlato di lui in modo poco lusinghiero: nel 2000 era sugli schermi con l'action-thriller «Il sesto giorno» e a fine anno finì sui giornali scandalistici che raccontano di una lite con la moglie a causa di accuse di molestie ricevute da tre ragazze che lavoravano per la tv inglese. Ma molte colleghe di Hollywood, sue partner in diversi film, sono scese in campo per difenderlo e testimoniare la sua correttezza. Grazie all'ultimo film «Terminator 3» ha conquistato il record di attore più pagato di Hollywood, con 30 milioni di dollari per un film. Un investimento alto ma redditizio a giudicare dagli incassi americani di «T3», che in Italia uscirà a settembre. Intanto Schwarzy sta girando anche «Il giro del mondo in 80 giorni» con Adam Sandler e Jackie Chan e diretto da Frank Coraci. E mentre Cameron lo vorrebbe in «Alien 3», i produttori già preparano altri due sequel di «Terminator», forti del successo del terzo capitolo della saga cyborg.