«Il primo dei quarantacinque giorni della libertà fu caldo, assolato, e soprattutto lungo.
Il giorno non passava mai; il sole sembrava sempre al suo posto, mai declinante». Così lo scrittore e giornalista bolognese Manlio Cancogni descrive il 25 luglio 1943 nel volume autobiografico «Gli scervellati. La seconda guerra mondiale nei ricordi di uno di loro» (Diabasis, 264 pagine, 13.80 euro), una testimonianza diretta degli orrori della guerra e del declino del regime fascista. Il libro di Cancogni non è l'unico comparso in libreria che rievochi quell'evento cruciale della storia italiana. Fra i titoli più interessanti è da segnalare un classico che il Mulino ha ristampato per l'occasione: «19 luglio 1943» (496 pagine, 24,50 euro) è il resoconto dettagliato degli avvenimenti che portarono alle dimissioni di Mussolini fatto da Dino Grandi, ovvero da colui che, ex-ministro degli Esteri, ambasciatore e presidente della Camera per il regime, e nel 1943 ministro di Grazia e Giustizia, fu il principale artefice della sua caduta. Scritto nel '44, durante l'esilio portoghese di Grandi, il testo rimase inedito fino al 1983, quando Renzo De Felice, autore della corposa introduzione, convinse Grandi a pubblicare l'opera che avrebbe offerto l'ultimo tassello mancante per la ricostruzione di quei giorni. Lo stesso Mulino propone poi una biografia di Grandi («Dino Grandi», 368 pagine, 22 euro),firmata da Paolo Nello, docente di Storia contemporanea e di Storia dei movimenti e dei partiti politici all'Università di Pisa. San. Cri.