Il leone di Venezia ruggisce. In americano
Per far luce sulla situazione bisognerà attendere il prossimo 31 luglio, giorno della conferenza stampa ufficiale del direttore della Mostra, Moritz De Hadeln, come sempre chiuso - fino a quel momento - nel silenzio più assoluto. Eccezion fatta per l'annuncio del film di apertura, il 27 agosto, in prima mondiale: ovvero «Anything Else» di e con Woody Allen, che sarà al Lido insieme agli altri interpreti (Christina Ricci, Danny de Vito e Jason Biggs) dopo averlo disertato - l'anno scorso - a favore del festival di Cannes. Come dire, uno a uno, palla al centro. Quanto agli italiani, sembra ormai certa la presenza di Bernardo Bertolucci e del suo «The Dreamers» («I sognatori»), anche se non è ancora chiaro se il calendario lo inserirà in concorso o fuori dalla competizione ufficiale. Un film molto forte, ambientato nella Parigi in fermento del '68 dove un triangolo amoroso fra tre studenti (due lui ed una lei) attraversa momenti di fortissima passione. E se appare indietro la lavorazione del film di Ermanno Olmi «Cantando dietro i paraventi», forse Marco Bellocchio dovrebbe riuscire a portare al Lido il suo «Buongiorno notte», un racconto del caso Moro visto però dai sequestratori dello statista Dc (tra gli interpreti, Luigi Lo Cascio e Maya Sansa). E tra gli altri, importanti nomi attesi in laguna c'è anche quello di Paolo Virzì, autore di «Caterina va in città», satira pungente della Roma di oggi vista da un'adolescente che vi si trasferisce dalla provincia. E tra gli altri «papabili» anche la coppia «scandalosa» Ciprì-Maresco, autori del «Ritorno di Cagliostro» senza escludere una possibilità per il bravo autore anglo-pugliese Edoardo Winspeare con «Il miracolo». E per quest'anno dovrebbe essere decisivo per dar lustro al Leone anche il contributo di Hollywood. De Hadeln ha annunciato che sarà ricordata Katharine Hepburn, recentemente scomparsa, con la proiezione del suo «Tempo d'estate» adeguatamente restaurato, ma al Lido dovrebbe sfilare anche un considerevole «pattuglione» di star e registi d'oltreoceano, protagonisti come sempre delle passerelle e dei galà dedicati ai film serali o notturni. Qualche nome: Ridley Scott, con «Matchstick man» interpretato da Nicholas Cage, i fratelli Joel e Ethan Coen autori di «Intolerable Cruelty» (una sorta di «Guerra dei Roses» ancor più surreale) con la sexy-coppia formata da Catherine Zeta-Jones e George Clooney oltre a Billy Bob-Thornton, e poi la regista australiana Jane Campion, habituée della Mostra, che dovrebbe arrivare con il suo «In the cut», nel cui cast ci sono Meg Ryan, Kevin Bacon e Jennifer Jason-Leigh, per chiudere (si fa per dire) con l'attesissimo «Master and Commander» di Peter Weir con l'ex «gladiatore» Russell Crowe nei panni di un avventuroso ufficiale della Marina inglese dei primi dell'800. Ma l'evento speciale, per i fanatici di cinema, potrebbe essere ancora un altro: l'arrivo, anzi, il ritorno al Lido dell'84enne maestro svedese Ingmar Bergman, che dopo aver vinto il Leone d'argento nel '58 con «Il volto» potrebbe convincersi a portare alla Mostra il suo attesissimo «Sarabanda», il film che segna il suo ritorno al cinema a vent'anni dal ritiro. Un auguro di longevità per tutta la settima arte.