Peppe Barra
Tutto quello che mi piace di più lo trovo nel teatro e la canzone è un modo di comunicare le parole e i sentimenti con un linguaggio adeguato». Si può ridere con tutti e di tutto? «Sì, ma con molto garbo. Tutto sta a come si ride». È abbastanza collerico? «Come tutti i Leoni sono buono e dolce, ma se mi toccano...!». Le capita di piangere? «Per Goethe l'uomo buono piange ed io mi reputo un uomo buono e quindi piango». Se le danno uno schiaffo porge anche l'altra guancia? «Sicuramente no, ne restituisco molti di più, reagisco e sfodero gli artigli». Gli applausi cosa le regalano? «Una sensazione di leggerezza e a volte la forza di andare avanti e di essere sempre quello che sono con amore». E la vecchiaia le fa paura? «La vecchiaia con i dovuti riguardi non mi fa paura». Ma chi è Peppe Barra? «Una persona molto semplice e non mondana». Come vive il suo essere napoletano al cento per cento e la sua napoletanità? «Penso sia soprattutto energia. Napoli esprime tanta eneregia, è una città forte. Non dimentichiamo che Napoli sta sotto un vulcano. È questo l'essere napoletano». Il suo talento da dove gli arriva? «Sono stato e sono una persona privilegiata. Ho passato la mia infanzia in teatro, mio padre era attore, mia madre attrice, i miei nonni erano nel teatro». Un'estate di lavoro? «In giro con i miei spettacoli. L'estate non è una stagione che amo molto. Troppo, troppo caldo». Chi è una bella persona? «Chi ha la luccicanza, una persona che brilla». La vita le piace? «Molto. Sono stati tanti i momenti duri ma l'amore mi ha sempre salvato». Come vede il suo futuro? «Credo nella vita e credo nella morte. Amo la vita e non ho paura della morte». Una vita con molti errori? «Qualche errore e continuo a farne». È narciso? «Molto. Non potrei fare quello che faccio senza essere narciso. il narcisismo può essere negativo e positivo. Il mio penso sia positivo».