«LA REPUBBLICA DELLE VELINE»
Quelli aggrediti da orticaria fulminante ogniqualvolta incappano in quiz-show, variety-show, talk-show e ogni sorta di «the show must go on». Per i quali l'esercito di letterine, veline, prezzemoline, topoline e paperine è emanazionie di un'unica verità: la supergnocca imperante nel piccolo schermo. Belle manze in esposizione come sul bancone del macellaio, quarti di cosce, filetto e controfiletto, zampe di galline e pure frattaglie, perchè non si butta niente. «La Repubblica delle Veline» ameno libello di Candida Morvillo con onestà professionale (l'autrice è giornalista) e senza moralismi affronta il mondo fatuo, improbabile e per certi versi crudele della tv, regno del non-essere. L'analisi ripercorre, sia pur sommariamente, la storia del piccolo schermo fino ad approdare agli ultimi anni caratterizzati proprio da un'invasione di bellezze muliebri, la cui unica peculiarità è il non saper fare nulla. Non serve il talento artistico, perizia tersicorea o bella voce sono optional: la grande rivoluzione velinica, partorita dal mefistofelico Ricci, è l'idea falsamente democratica che chiunque, soprattutto la ragazza della porta accanto, può accedere all'empireo catodico. Morvillo non può tralasciare quello di cui già sappiamo: le orde di ragazze che affollano le selezioni per i programmi tv, per gare e sagre di bellezza, qua e là nello Stivale accompagnate da mamme terribili. E leggiadramente indugia poi sul binomio Velina-calciatore. Fin qui, quasi un deja-vu, un riepilogo delle puntate precedenti. Ma basta grattare un pò sotto la doratura e si scopre così che quasi tutte le Divine catodiche sono passate sotto le grinfie del chirurgo plastico, che dipendono totalmente da agenti padri-padroni, che durante le interviste dicono un sacco di bugie. Altro che ragazze «acqua e sapone» baciate dalla Fortuna: le loro carriere, basate sul nulla, sono studiate a tavolino, dai guru del circo mediatico che senza scrupoli le piazzano, come al mercato, alle feste che contano, magari tra le braccia di qualcuno, e poi via col giro delle ospitate tv. Dove le belle statuine, appunto, sciorinano frescacce. Una per tutte: «Mangio quello che voglio.....». Gioite donne in lotta perenne con la cellulite: le Veline stanno sempre a dieta. E se ingrassano un etto cadono in depressione. Proprio come le ragazze della porta accanto. Candida Morvillo «La Repubblica delle Veline» Rizzoli, 250 pagine, 12 euro