Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di GABRIELE SIMONGINI DOPO troppi anni di abbandono le istituzioni statali stanno finalmente ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Ieri, ad esempio, a Roma, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani, affiancato da vari rappresentanti di enti locali e dal direttore generale per l'arte e l'architettura contemporanea del ministero, Pio Baldi, ha annunciato il «Patto per l'arte contemporanea». Si tratta di un accordo di collaborazione stretto fra lo stesso ministero, Regioni, Province, Province autonome, Comuni e Comunità montane per sostenere lo sviluppo e la promozione dell'arte contemporanea nel nostro paese. D'ora in avanti, in altre parole, i vari enti centrali e locali non procederanno più ognuno per conto proprio ma daranno vita a progetti e interventi collettivi. Il ministro Urbani ha spiegato la natura dell'accordo: «Dobbiamo dimostrare di essere parte attiva del grande sistema mondiale dell'arte contemporanea. Il nostro ministero stanzierà ogni anno 5 milioni di euro per l'acquisto di opere d'arte contemporanee che colmino le lacune delle nostre collezioni. Ebbene, con il Patto, anche gli enti locali parteciperanno con le proprie risorse a questa politica di acquisti». Scopo prioritario dell'accordo è quello di far collaborare musei statali, comunali e regionali, gallerie e fondazioni che fanno parte del sistema dell'arte nel nostro paese. Primi beneficiari di questo patto dovrebbero essere gli artisti, che vedranno così aprirsi le porte di una nuova ondata di acquisizioni pubbliche. Si pone in relazione con il Patto per l'arte contemporanea anche la creazione di un sistema di gemellaggi internazionali a cui parteciperà l'Italia. «Saranno stabiliti rapporti di collaborazione - ha detto Urbani - con molte città all'avanguardia nell'arte contemporanea, da Parigi a New York. Nasceranno spazi espositivi gestiti insieme dalle città che aderiscono al gemellaggio». Inoltre il ministro ha rivelato di puntare molto sulle iniziative della Quadriennale guidata dal presidente Gino Agnese. «Io sogno - ha detto ancora Urbani - una collaborazione piena e fattiva della Quadriennale con le nostre Accademie di Belle Arti, per dare il più ampio sostegno possibile all'arte delle giovani generazioni». Infine il ministro ha toccato altri importanti temi di politica culturale. «Vogliamo fare una legge - ha precisato Urbani - per incentivare la produzione di un'architettura di qualità. Stiamo lavorando anche ad una riforma complessiva del nostro ministero in cui si darà grande importanza alla tutela del paesaggio, che ha dovuto subire decenni di violenze e degrado. Inoltre stiamo pensando di abolire le soprintendenze per i poli museali e di sostituirle con fondazioni museali, in un sistema misto, pubblico-privato. In questo modo arriveremo ad una maggiore collaborazione fra istituzioni territoriali, raccoglieremo più investimenti ma continueremo a garantire che la tutela del nostro patrimonio artistico sia saldamente nelle mani del ministero che ho l'onore di guidare».

Dai blog