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«Le Iene» vogliono Morandi come capitano

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ITALIA UNO

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Le indiscrezioni vengono confermate ancora a mezza bocca ma l'arrivo di Morandi sembrerebbe corrispondere alla strategia di rinnovamento del programma satirico di Davide Parenti. «Avere una stella come Gianni nella squadra sarebbe bellissimo», auspica il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi. Morandi, attualmente in vacanza, si limita a poche parole: «Ho incontrato Davide Parenti, ne abbiamo parlato, ma comunque vada, anche se non dovessi esserci, le Iene rimarrà uno dei programmi che guarderò più volentieri». Anche Parenti sceglie la via della cautela. È una possibilità, afferma. «Sicuramente - aggiunge - il programma ha un problema di conduzione con il passaggio a due ore di durata». L'identikit del futuro conduttore è comunque già tracciato: la iena "in pectore" deve essere semplice, comunicativa e positiva. Tre qualità che Morandi ha sempre mostrato di possedere, conferma l'autore. E, tuttavia, bisogna ancora dire l'ultima parola e scegliere fra una rosa ristretta ad appena tre candidati. Ma cosa ha in comune Morandi con lo stile aggressivo e graffiante delle iene, con le loro incursioni nei palazzi che contano, con il sarcasmo che fa tremare persino politici di lungo corso costretti alla berlina televisiva? «Non sopportiamo quelli che fanno i trasgressori per mestiere», risponde la iena Enrico Lucci. «Preferiamo gente semplice e normale. Ciò che più ammiro di Morandi è la sua onestà intellettuale. Lui fa senz'altro parte della migliore storia d'Italia. Guardandolo sembra essere rimasto lo stesso di un tempo, una bella persona». E insiste sull'importanza di non procedere per schemi: «Noi facciamo quello facciamo senza farne un mestiere. Ci piace definirci cialtroni con la coscienza civile». La vita ricomincia non solo a quarant'anni ma anche alle soglie dei sessant'anni come dimostra Morandi che, dopo quaranta anni di carriera, riesce ancora a sorprendere. Come dice Lucci il tempo non ha assolutamente scalfito l'immagine del ragazzo per bene e rassicurante che lo ha fatto diventare un mito italiano.

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