«Papirazzo» sotto accusa
«Allusioni oscene». Papi replica: «Nulla da censurare»
Questoil parere del comitato di vigilanza sul Codice, che ieri all'unanimità ha sanzionato due puntate della trasmissione di Papi andate in onda nella fascia protetta tra le 16 e le 19. La rete rischia ora una multa da 25 mila a 250 mila euro che sarà stabilità dall'Autorità per le garanzie delle comunicazioni. Le puntate contestate sono quella del 12 aprile scorso in cui Vittorio Sgarbi «improvvisava uno spogliarello con una pornodiva» e quella del 7 giugno che conterrebbe «una serie infinita di allusioni e scene erotiche». Il conduttore Enrico Papi ha respinto ogni accusa:« Non c'è stato nulla di osceno, nulla da essere censurato», ha detto, «sono padre di una bimba di tre anni, mi rifiuto di pensare che quelle scene siano tali da turbare i bambini». Papi ha poi criticato il comitato: «Ha preso una brutta insolazione. Credo siano impazziti, hanno detto cose assurde» e ha aggiunto che questi organismi sono formati spesso da «gente morbosa» e andrebbero a loro volta controllati da qualcuno. Il comitato per il controllo del Codice su Tv e minori ha approvato anche una delibera diretta a tutte le televisioni, secondo la quale nella fascia che va dalle 7 alle 22 non devono essere trasmesse « scene volgari, di violenza e di sesso, sia nei promo che nei trailer di film per il cinema» e tra le 16 e le 19 potranno essere pubblicizzati solo film visibili da parte dei minori. Anche per i messaggi promozionali dovranno essere utilizzati i segnali selettivi, come i bollini, previsti dal codice per indicare quelli non adatti ai bambini.