Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il portabandiera del revisionismo storico

default_image

Saggio di Emilio Gentile su vita e teorie dello studioso del fascismo scomparso sette anni fa

  • a
  • a
  • a

Così si apre il saggio di Emilio Gentile, allievo prima e collega poi, dedicato allo studioso del fascismo scomparso sette anni fa; un saggio che copre tutti gli aspetti della personalità di De Felice: dalla formazione agli studi effettuati, alle novità che gli si possono attribuire, fino alle polemiche che hanno circondato il suo nome quasi fino all'ultimo. La notorietà dello studioso, comme osserva Gentile, nonostante i suoi studi sui giacobini e sugli ebrei in Italia, deve attribuirsi anzitutto agli attacchi che si concentrarono intorno al suo nome per aver modificato profondamente, dopo anni di ricerche, l'interpretazione del fascismo che fino ad allora era stata prevalente. Del "revisionismo", che gli fu sempre contestato dalla storiografia di sinistra, egli divenne in qualche modo il portabandiera in Italia, riuscendo alla fine ad imporlo come un elemento necessario della ricerca storica, che non può che essere sempre, in qualche modo, revisionista. Lo studio del fascismo di De Felice si caratterizzò sempre per l'ampiezza della ricerca sui documenti originali portata avanti per decenni. Da questa ricerca, ricorda Gentile, nasce la fondamentale distinzione, nell'ambito del fenomeno fascista, di due anime distinte: il "fascismo regime", che rappresenta il compromesso tra Mussolini, i conservatori e gli apparati dello Stato, e il "fascismo movimento", che interpreta le aspirazioni dei nuovi ceti medi rivoluzionari. La componente movimentista affonda le sue radici nell'Illuminismo e nella Rivoluzione francese, ed ha quindi una proiezione progressista, rivolta alla creazione di un uomo nuovo, ben diversa da quella che caratterizza invece il nazionalsocialismo. Di qui la distinzione tra totalitarismo fascista, per il quale De Felice usava anche il termine di regime autoritario, e quello nazionalsocialista. In queste affermazioni c'erano già tutte le premesse per le polemiche che lo seguirono fino alla scomparsa. Ma c'erano anche quegli elementi di conoscenza e di novità che, come ricorda Gentile in conclusione, citando Croce, sono i soli che consentono di liberarsi effettivamente del passato. E a questo risultato gli studi di De Felice hanno dato un contributo fondamentale e duraturo. Emilio Gentile «Renzo De Felice», Laterza 180 pagine, 10 euro

Dai blog