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Jazz e amore nel nuovo film di Pupi Avati

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Per il regista si tratta del ritorno ad un vecchio amore, la musica jazz, al quale si è dedicato per 15 anni, suonando il clarinetto. «Alla musica sono legati ricordi molto eccitanti - dice Avati - come quando, nel '60, vinsi il Festival europeo di musica jazz con il mio gruppo, i Rheno Jazz Gang». Oltre che da praticante (una volta si esibì, come clarinettista, proprio a Umbria Jazz, con Paolo Conte e Renzo Arbore) Avati ha già trattato il jazz da regista nel '78 quando girò «Jazz Band», uno sceneggiato in tre puntate per Raiuno, e nel '91, quando il suo «Bix», sulla vita del trombettista Bix Beyderbebche, fu presentato in concorso a Cannes. «Credo che quella tra jazz e cinema sia una mistura straordinaria - dice - poichè si tratta dei due fenomeni culturali più grandi dell'ultimo secolo, anche se noto con dispiacere che si parla ancora troppo poco di jazz in Italia». Nel suo nuovo film Avati tenterà di «raccontare l'Italia di oggi attraverso un osservatorio peculiare: un laboratorio per giovani musicisti jazz». Una coproduzione tra 2A e Rai Cinema, «Quando arrivano le ragazze?» sarà girato tra Perugia, Roma e Bologna e uscirà la prossima primavera. Oltre ai giovani studenti dei corsi di perfezionamento di Umbria Jazz, tutti gli aspiranti protagonisti, il giorno del provino, dovranno dimostrare di saper suonare o cantare. È per questo che il reclutamento degli attori (età massima 20 anni) avverrà attraverso coupon che compariranno su riviste specializzate di musica.

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