Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di LUCIANA VECCHIOLI ANCORA una storia sulla famiglia? «La definirei una commedia sentimentale, ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Enrico Oldoini, torna al grande schermo dopo il successo televisivo di «Don Matteo», con una storia che strizza l'occhio al grande pubblico, un cast di alto livello ed una schiera di giovani attori. «Un film si fa perchè si spera che vada a vederlo più gente possibile e non per se stessi», dice il regista rispetto ad una opinione diametralmente opposta, molto in voga tra i suoi colleghi, forse un po' ipocrita. Il titolo è «Tredici a tavola» ed Oldoini lo iniziò a scrivere nel '97 poco dopo l'uscita di «Un bugiardo in paradiso» con Paolo Villaggio. «Ho modificato la storia più volte - confessa - e forse c'è anche qualcosa di autobiografico». La location, una bella villa situata nel verde delle campagne toscane. L'ultimo ciak, martedì scorso. Si racconta di Giulio, un uomo di mezza età che parte da Roma in compagnia della figlia per tornare nei luoghi della sua infanzia e vendere la casa dei genitori. L'incontro con la vecchia ed amata dimora invece gli fanno riaffiorare una serie di ricordi, piacevoli e dolorosi. «E proprio su questo gioco di passato e presente si snoda tutto il film» puntualizza Giancarlo Giannini (nella foto Kasia Smutniak), protagonista della pellicola insieme ad Alessandro Benvenuti (nella parte di un burbero colonnello dei parà, papà di Giulio), Angela Finocchiaro (la madre di Giulio), Maria Amelia Monti e Kasia Smutniak (la ragazza-immagine della Tim. E' di questi giorni lo spot con un Cannavaro in attesa di scroccarle una telefonata dopo essere rimasto bloccato per un guasto all'automobile). E nella memoria di Giulio la bella Kasia diventa Anna, il suo primo amore, e narra dell'arrivo improvviso e di quanto abbia sconvolto una parte della sua vita. «Contrariamente al personaggio che interpreto io non penso mai al passato, sono sempre proiettato nel futuro» precisa Giannini che ha appena finito di girare in Messico un film con Danzel Washington. «Una storia che forse si potrebbe paragonare al tipo di commedia di «Speriamo che sia femmina» - chiosa Alessandro Benvenuti - Una giusta dose di intelligenza e furbizia, in senso positivo». Il film è annunciato nelle sale per il periodo natalizio.

Dai blog