«La musica fa dimenticare al mondo i suoi guai»

Ognuno di noi nasce con un destino. Tutti abbiamo un destino ma dobbiamo anche aiutarlo. Tutti abbiamo avuto qualche possibilità dalla natura e da Dio». A chi deve dire grazie? «Soprattutto a Dio. Credo con molto fervore. È lui che guida i nostri destini. Non può esistere tutto questo mondo senza un'anima superiore». Quando ha cominciato a cantare? «Ho cantato da sempre. Da bambino, poi con i miei genitori nei loro spettacoli». La musica può cambiare i destini del mondo? «Sarebbe un sogno. Sarebbe veramente un sogno. Penso che possiamo al meglio far dimenticare al mondo quello che capita». L'amore fa cantare di più e meglio? «Senz'altro cantiamo per una ragione. Prima di tutto l'amore per chi è accanto a noi, per le persone che amiamo. A volte perché si ha una missione e devi dare piacere a tutti gli altri». Cosa l'angoscia? «L'angoscia sono i pericoli che corriamo e l'incertezza di non saper cosa capita nel mondo. Bisogna comunque credere nel destino». Per amare la musica classica bisogna avere una educazione musicale o soltanto un orecchio allenato? «Educazione ed orecchio. Sono pochissime le nazioni dove si pensa all'importanza di una educazione musicale». Come si impara ad amare la lirica? «È la sensazione che si ha la prima volta all'opera. Se ti arriva al cuore è la cosa più giusta». Le piace tutto di Placido Domingo? «Cerco di trovare l'equilibrio. Tutti abbiamo pregi e difetti». È un buon padre? «Come padre adoro i miei figli, sono stati una grande gioia per tutti noi. Ho anche sette nipoti». E come marito? «Ho una moglie incredibile. Sono quarant'anni che siamo sposati. Ha saputo seguire la mia carriera e ama la musica. Abbiamo una vita molto intensa».