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di GIAN LUIGI RONDI ANDATA E RITORNO, di e con Alessandro Paci e con Erika Bernardi, ...

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E difatti lo si è incontrato spesso in film di Benvenuti, di Ceccherini e di Chiti. Adesso, anche lui, pur continuando a recitare, tenta le vie della regia e lo fa con una storiella gentile in cui si dà la parte di un timido ragazzotto di provincia, Samuele, pronto a lasciarsi menare per il naso dal primo furbo in cui si imbatte. Un furbo, anzi tre furbi con la complicità di una donna, che sapendolo erede di ben quattro miliardi perché, essendo dedito al volontariato, aveva assistito fino all'ultimo un vecchio signore, gli organizzano una truffa colossale cui il malcapitato Samuele deve di finire sul lastrico. Ma anche se la sua fidanzata lo ha piantato perché, quando era diventato ricco, aveva assunto modi da gradasso, gli son rimasti alcuni amici fidati con i quali non tarda a organizzarsi una rivincita. Così i truffatori di ieri diventeranno i truffati di oggi... Una storiella, appunto, con qualche aspirazione a diventar commedia, ma finendo per non andare oltre una cronaca semplice, con sapori quotidiani. Qualche guizzo allegro ci sarebbe, ma prevale soprattutto il piccolo intrigo, prima con la truffa ai danni dell'ingenuo Samuele, poi con quella che, grazie ai suoi amici, vede la sua rivalsa: nonostante il lieto fine non sia completo perché la ragazza a suo tempo amata poi trascurata non tornerà più indietro. I modi di regia, comunque, per un esordio, non possono non dirsi soddisfacenti specie perché Paci, con preveggenza encomiabile, come direttore della fotografia ha chiesto aiuto a Franco Di Giacomo, un collaudato esperto del settore. E soddisfacente, in genere, è anche la recitazione. Di tutti. Dal protagonista, a due belle ragazze al suo fianco, Erika Bernardi, la fidanzata, Flavia Vento, la «cattiva».

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