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Il crepuscolo delle signorine buonasera

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Le poche che restano non sono rimpiazzate e costrette a mini-annunci

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Attualmente Alessandra Canale, Katia Svizzero e Maria Rita Viaggi, le uniche tre annunciatrici rimaste nell'azienda di viale Mazzini, hanno l'arduo compito di rappresentare, nel migliore dei modi, una categoria che ha tenuto a battesimo la Tv italiana con la frase divenuta oramai un «cult», «signori e signore buonasera». Ma sarebbe indispensabile una rivalutazione del loro ruolo che, lentamente, sta perdendo spessore. I programmi, nella televisione del passato, dopo essere stati annunciati, nella fase immediatamente antecedente la messa in onda, venivano anche illustrati dalle stesse signorine buonasera. Mentre oggi le annunciatrici si limitano ad un stringato comunicato, divenuto, per brevità, un vero e proprio elenco, freddo e senz'anima, di quanto sta per andare in onda su una determinata rete. La necessità di una maggiore valorizzazione della categoria dovrebbe essere finalizzata ad ampliare un ruolo che spinge, sempre più frequentemente, le interessate alla ricerca di un'alternativa nella quale poter estrinsecare più proficuamente le proprie capacità. La consapevolezza di non poter identificare la propria immagine esclusivamente nei dieci secondi di durata dell'annuncio di un programma, ha spinto, recentemente, Fiorella Pierobon, la più nota tra le signorine buonasera made in Mediaset, ad abbandonare l'azienda per la quale ha lavorato per venti anni consecutivi. E a tentare nuovi sbocchi professionali pur nell'incertezza di un futuro televisivo che, probabilmente, per lei avrà i connotati della Rai o de La7. A svecchiare l'immagine professionale della categoria ci sta provando il nuovo programma «Velone» di Antonio Ricci, che quotidianamente, propone, al giudizio della giuria serale, due aspiranti «signorine buonasera». Una selezione che durerà tutta l'estate e finalizzata a scegliere tra le centinaia di candidate, provenienti da tutt'Italia, il nuovo volto destinato a sostituire, negli annunci di Canale 5, l'uscente Fiorella Pierobon. L'interessata intanto sfoga il proprio rammarico nei confronti di un'azienda che, puntualizza, «non ha mostrato alcuna disponibilità nei miei confronti, e si è rifiutata di concedermi una possibilità di valorizzazione professionale, al di là della scarna apparizione serale in fase di presentazione dei programmi, da me chiesta, inutilmente, per ben cinque anni». Sulla necessità di un rinnovo del ruolo dell'annunciatrice è d'accordo Katia Svizzero: «basterebbe, ad esempio, porre in studio, accanto a noi un monitor nel quale vanno in onda alcune delle immagini dei programmi che noi stiamo annunciando, quali spezzoni di film o anticipazioni di varietà se è questo il genere che sarà trasmesso. Si creerebbe, così un filo conduttore tra le nostre parole e le immagini». La Svizzero ribadisce l'importanza del ruolo della signorina buonasera, personaggio al quale il pubblico tende ad affezionarsi, instaurando un rapporto di continuità. «Marina Morgan, la Orsomando, la Vaudetti, sono state molto amate dalla gente. E la magia si è ripetuta per Fiorella Pierobon. Difficilmente l'annunciatrice che la sostituirà riuscirà ad essere apprezzata quanto lo è stata lei in venti anni», afferma Katia Svizzero. Che conclude: «dietro ognuna di noi esiste un incredibile bagaglio di professionalità conquistato con lo studio e l'impegno. Una perfetta dizione è indispensabile, più della bella presenza, per poter sfondare in questo mestiere. Ed auguro alle candidate alla successione di Fiorella Pierobon, di poter arrivare in video preparate e sicure, forti di una familiarità con il pubblico che deve andare al di là del semplice sorriso di circostanza».

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