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di ANTONELLO SARNO BELLISSIMA come sempre e molto emozionata, Monica Bellucci (nella foto) ...

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Nel suo futuro, rivela Monica, c'è un film di spionaggio, lei sarà un agente segreto, ma all'opposto di Bond. Tra gli altri nastri, tre sono andati a «Io non ho paura» di Salvatores. Si tratta del primo riconoscimento in assoluto che la Bellucci riceve in Italia dopo dodici anni di carriera. «Sono felicissima ed emozionata. Sul serio! Ricevere un premio prestigioso come il Nastro d'argento in un luogo magico come il Teatro Greco, qui a Taormina, è un'emozione di quelle che non ti scordi più». Lei è stata madrina a Cannes. Che differenza c'è con questo premio datole finalmente dai giornalisti del suo paese? «A Cannes, in certi momenti, mi è capitato di non capire più nulla per la felicità e l'emozione (sorride). Qui, in più, c'e' anche un forte senso di gratitudine per tutti coloro che hanno voluto darmi questo premio cui tengo moltissimo». Un premio che le viene dato per un ruolo coraggioso nel film di Muccino, in cui lei appare invecchiata e ingrassata. «Non si tratta di coraggio. Io credo che un'attrice sia tale quando affronta tutti i ruoli in cui crede. Ed io in questa donna così ben disegnata da Muccino ci ho creduto molto. Per questo invecchiarmi con delle rughe finte, od anche ingrassare un po' non ha costituito nessun problema». Cannes, Taormina, il Nastro d'argento, un momento di grande soddisfazione. Qualche rimpianto? «Si quello di potermi fermare solo poche ore qui a Taormina, che è meravigliosa. Vorrei restare un po' di piu', anche perché alla Sicilia sono molto legata ma purtroppo devo tornare al lavoro». Ancora lavoro? Niente vacanze neppure dopo un'annata così impegnativa? «Si, ancora lavoro. Sono appena arrivata da Parigi, dove sto ultimando le riprese di "Agents Secrets" insieme a mio marito (l'attore Vincent Cassel, ndr). Sarò un agente segreto ma l'esatto contrario di James Bond. Un agente segreto che fa la vera vita che fanno gli 007, schizofrenici, che recitano ogni secondo della vita a differenza di noi attori che recitiamo soltanto quando facciamo i film.Dopodiché, vacanze. Al mare, finalmente».

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