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di GIOVANNI SCAFURO DOPO smog, benzene, guano dei piccioni, la Scienza ci spiega che il peggior ...

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Infatti dai primi dati del Progetto Mimic (Microclimate Indoor Monitoring In Cultural Heritage Preservation) ideato per contrastare gli effetti dell'inquinamento sulle opere d'arte, pare proprio che i rischi per i monumenti dipendano non solo dalle concentrazioni dei singoli inquinanti, come si è creduto sinora, ma anche dall'interazione tra i vari elementi dell'atmosfera che circondano l'opera da proteggere. Il programma internazionale, finanziato dalla Commissione Europea, ha visto, per l'Italia la partecipazione dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico e di quello di Fisica Applicata del Cnr. Partendo da questa evidenza, i ricercatori hanno sviluppato una tecnica in grado di offrire una mappatura completa dell'area da proteggere, di valutare nel tempo la distribuzione degli inquinanti e di garantire in futuro una conoscenza approfondita del ruolo delle varie sostanze inquinanti presenti nell'aria delle nostre città. Ma i vantaggi non si limitano ad aspetti squisitamente tecnici: «Il campionatore passivo che abbiamo messo a punto - ci spiega Franco De Santis, ricercatore dell'Iia-Cnr - può essere infatti prodotto a basso costo, è silenzioso, occupa uno spazio ridotto ed è in grado di monitorare contemporaneamente più punti di una stessa area. Risulta quindi decisamente più funzionale rispetto ai campionatori tradizionali e più efficace per combattere gli effetti dell'inquinamento ambientale».

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