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Nel futuro della lingua italiana c'è il rischio di «una pappetta terminologica», provocata dall'invasione ...

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A mettere in guardia da questo pericolo è il grande poeta fiorentino Mario Luzi, 89 anni, nel suo discorso ufficiale con il quale ha accettato la nomina ad accademico della Crusca. Nel giorno in cui Luzi ha fatto il suo ingresso nel più esclusivo ed antico sodalizio culturale europeo, l'Accademia della Crusca ha organizzato per lui un omaggio nella storica sede della medicea Villa Reale di Castello, alla periferia di Firenze. Il poeta ha svolto una riflessione sulla lingua «come universo» in cui ogni cittadino «nasce, cresce, vive, produce, lavora». Quindi ha sottolineato l'importanza delle culture che trovano la loro identità in una lingua, diventando patrimonio di un'intera collettività. Infine, ha evidenziato il ruolo svolto dalla letteratura nella nascita dell'italiano come lingua nazionale. A fare gli onori di casa Francesco Sabatini, presidente dell'Accademia della Crusca. Ha ricordato come oggi l'istituzione fiorentina sia lontana da «ogni sterile purismo», mentre è particolarmente «attenta al divenire della lingua», puntando sulla sua tutela attraverso la formazione dei giovani e degli insegnanti in modo particolare. Quindi, Sabatini ha presentato i nuovi accademici e soci della Crusca. In tutto 14 personalità di prestigio come Luciano Agostiniani, Gian Luigi Beccaria, Pietro Beltrami, Rosario Coluccia, Tullio De Mauro, Vittorio Formentin, Lino Leonardi, Alberto Nocentini, Leonardo M. Savoia, Albero Varvaro e lo spagnolo Francisco Rico Manrique.

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