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di ADRIANO MAZZOLETTI LO ASPETTAVAMO da molti anni.

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Anche i musicisti americani di jazz scoprono, finalmente, l'Italia, il fascino e il carisma della nostra terra e dei nostri artisti . Così Joe Lovano ha dedicato il suo ultimo lavoro a Caruso, interpretando alcune arie rese celebri dal grande tenore. Ma il grande evento si è verificato quando la violinista afroamericana Regina Carter ha suonato al Carlo Felice di Genova con il celebre Guarnieri del Gesù che fu di Niccolò Paganini. La stessa Carter, che tornerà in Liguria il 19 luglio per esibirsi al Festival del Jazz di Sori, ha raccontato alla rivista Down Beat questa sua straordinaria esperienza. «Nonostante il sacco di problemi che ho dovuto affrontare per suonare con questo strumento, è un conforto sapere che esistono luoghi con un così alto rispetto per la musica e l'arte. Sarebbe bello se ne avessimo un po' di più anche qui in America». Ad una domanda su Paganini, ha risposto: «Lui era un improvvisatore . Di questo ci si dimentica quando gente mentalmente poco aperta si turba perché un musicista jazz suona il "Cannone". Se Paganini sapesse quel che ho fatto con il suo strumento direbbe: "Era ora. Adesso posso dormire». L'eco e il successo di quel concerto sono stati tali che Regina Carter ha avuto il permesso, dagli intransigenti e attentissimi custodi genovesi del violino, di utilizzarlo ancora una volta, per la registrazione del disco appena uscito "Paganini: After a Dream»» con musiche di Ravel, Debussy, Piazzola e Ennio Morricone oltre ad una suite da lei stessa composta. Il disco pubblicato da Verve è stato accolto molto favorevolmente. «Una straordinaria combinazione fra la potenza di una locomotiva e un suono dolcissimo», ha scritto il New Yorker. Mentre il Village Voice ha comentato: «La più sorprendente violinista di jazz nella sua esperienza più innovativa».

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