DOPO 12 anni di ricerche, studiando i frammenti di una parrucca e i buchi degli orecchini, una equipe ...
Per adesso Joann Fletcher, coordinatrice della ricerca, preferisce non sbilanciarsi eccessivamente ma se i prossimi accertamenti confermeranno la sua intuizione, si tratterebbe della più grande scoperta archeologica dal 1922, quando Howard Carter e Lord Carnarvon individuarono la tomba dello stesso Tutankhamon. La rivelazione è stata possibile grazie alla collaborazione delle autorità egiziane che dopo 3.500 anni hanno consentito che le tre mummie custodite nella stanza nascosta venissero studiate. La tomba di Amenote II, registrata con la sigla KV35, è stata scoperta nel 1898 dall'allora direttore generale del Servizio francese per le Antichità, Victor Loret. La mummia di Nefertiti, ritrovata in compagnia di altre due mummie in una piccola cella della medesima tomba, a causa dell'avanzato stato di decomposizione, non aveva attirato particolari interessi all'epoca. Gli archeologi si erano limitati a ribattezzarla come la mummia de La Giovane Donna e l'avevano ignorata. Solo una volta, nel 1907, le tre mummie erano state fotografate dal professore australiano Grafton Smith per il suo catalogo Le Mummie Reali. Fletcher, assistita da altri studiosi dell'università di York, ha cominciato ad interessarsi alla mummia dimenticata, notando la somiglianza tra quella foto e il busto di Nefertiti, esposto dal 1920 nel museo di Berlino. La celebre raffigurazione, presto divenuta un modello di bellezza dell'antico Egitto, immortala una donna dal lungo collo, gli alti zigomi e il sottile naso. Sotto l'ammasso di polvere, sabbia e detriti, gli studiosi britannici hanno scoperto che il braccio di Nefertiti è stato piegato in una maniera consentita solo per i faraoni o le regine. «Quel cadavere appartiene senza dubbio ad una donna dell'aristocrazia che godeva di immenso potere - sostiene la Fletcher -, non posso averne la certezza perchè dovrei esaminarla più accuratamente ma ne sono piuttosto convinta». Nefertiti, il cui nome significa Una bella donna è arrivata, era la moglie del faraone Akenati, vissuto nel 14esimo secolo A.C..