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«È ARRIVATO 'nu principe indiano, s'è pigliato 'na bella figliola.

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Chissà chi se la ricorda all'ombra del Vesuvio ora che sono giunte le due barche del sultano dell'Oman, H. M. Qaboos bin Said, che barche non sono ma reggie galleggianti impossibilitate a causa delle dimensioni a sostare nel molo di Mergellina. Sicché il Nostro ha disposto la costruzione di un ancoraggio ad hoc che pagherà convertendo le sue monete d'oro simil-tesoro-di-Aladino in 23 milioni di euro. Qaboos rinnova così la favola del monarca esotico che tutto può perché tutto può comprare. Una favola che traversa il nostro immaginario. Viene in mente, alle Cascine di Firenze, il monumento e il ponte «all'Indiano», in memoria di quel signore che sotto la cupola di Santa Maria del Fiore soggiornò a metà '800 suscitando meraviglie. O, ancora, il maraja di «Amarcord» calato nella Rimini di Fellini con seguito d'odalische in fotocopia. Mille e una notte luccicanti di rubini e, talvolta, di sciabole per mozzare teste. Fantastichiamo ancora. (L. L.)

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