«Anni di passioni e disavventure»
Il cantante ancora condizionato dalla rottura con la Hunziker
Come sempre, Eros Ramazzotti nelle sue canzoni mette se stesso, le sue emozioni, le sue gioie, i suoi dolori. Anche con «9», il suo nuovo album presentato ieri a Milano, al Teatro Armani, Eros ha messo in musica le esperienze personali: l'inconsolabile perdita della madre, la separazione straziante, visibilmente ancora non digerita, da Michelle Hunziker, il conseguente distacco dalla piccola Aurora, ma anche la consapevolezza che i momenti negativi fortificano, e andare oltre. C'è tutto questo in brani come «Solo ieri», «Ti vorrei rivivere», «Il buio ha i tuoi occhi» che Eros canta con una voce più morbida, meno sforzata, che riflette lo stato d'animo dolente. «Io canto sempre come mi viene, come mi sento - ha commentato Eros Ramazzotti -. È vero la mia voce non è più molto nasale come ai tempi di "Adesso tu", è migliorata». Il numero 9 che dà il titolo al cd è legato alla sua passione per il calcio, alla sua fede di juventino, peraltro un po' mortificato dall'esito della finale di Champions Legue? «Il 9 è il numero dei grandi centravanti, è anche il mio numero quando gioco nella Nazionale Cantanti. Della finale di Coppa meglio non parlare, sto soffrendo ancora per la sconfitta della Juve. Ma ci rifaremo, la Juventus ce l'ho nel cuore da sempre e vedrete che prima o poi ne riscriverò l'inno». E in amore va all'attacco o preferisce restare in difesa? «Io sono un attaccante da sempre. Poi, accadono cose che ti segnano la vita. Io ho mi sono fidato di gente sbagliata e ho pagato. E' sempre difficile rimettersi in gioco. Ma ho voglia di andare avanti, come canto in queste nuove canzoni. Ma non mi sento pronto per impegnarmi in un nuovo rapporto. Non c'è una nuova donna, ce ne sono tante». Cosa pensa del successo di Michelle? «Se lo merita. Tanto di cappello. Penso, però, che non si dovrebbe ridere sempre. Ogni tanto si dovrebbe essere un po' seria. Comunque, giornali e tv ci ricamano sopra troppo. Capisco che se uno è noto deve far buon viso a certe intrusioni, ma ci sono cose inaccettabili come le riprese di "Papirazzi", su Italia 1, fuori la scuola di mia figlia Aurora. La legge sulla privacy in Italia dovrebbe essere più rispettata». Presto ritroverà Michelle al Festival Bar, come si comporterà in quella gara? «Come sempre: me la farò sotto. Credo che parlerò più con Salvetti che con Michelle. La vita va così: lei per la sua strada, io per la mia. Bisogna fare punto e a capo».