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di PAOLO CALCAGNO «SCRISSI "Napoli Milionaria" tutta d'un fiato, come un lungo articolo sulla ...

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E venerdì prossimo, «Napoli Milionaria» ritornerà in scena al Teatro San Carlo di Napoli, sul medesimo palcoscenico dove aveva debuttato il 25 marzo del '45, descrivendo eventi e sentimenti che in quei giorni erano ancora in pieno svolgimento. «La commedia scatenò nel pubblico una fortissima emozione, perché rappresentava i fatti che la gente stava vivendo sulla sua pelle, proprio in quei giorni», ha rivelato Luca De Filippo che oltre a recitare nel ruolo che fu di suo padre ha coprodotto, assieme al Teatro Mercadante di Napoli, la ripresa di «Napoli Milionaria» affidata alla regia di una grande firma del neorealismo cinematografico, Francesco Rosi («La Sfida», «Salvatore Giuliano», «Le mani sulla città», «Il caso Mattei»). E proprio la presenza di Rosi ha dato a Luca De Filippo il coraggio e la convinzione necessari per misurarsi col personaggio del tranviere disoccupato Gennaro Jovine e, indirettamente, con la magistrale interpretazione del grande Eduardo. «Come mio padre, anche Rosi ha sempre affrontato con impegno morale i grandi temi civili e sociali della nostra storia - ha osservato Luca De Filippo - Non avrei mai osato affrontare questa commedia, se Rosi non mi avesse dato fiducia. "Napoli Milionaria " racconta il drammatico dopoguerra di una modesta famiglia napoletana, ma il suo significato è trasferibile anche ad altri contesti». Luca e Rosi hanno lavorato duro per realizzare questo spettacolo teatrale (a ottobre, inaugurerà la stagione del Quirino e poi partirà per una lunga tournée, in Italia e all'estero), proprio nella convinzione che la forza di «Napoli Milionaria» sia ancora attuale. «Purtroppo, in qualche parte del mondo c'è sempre una guerra in atto, o finita da poco, e un popolo che deve affrontare la ricostruzione - ha aggiunto Luca De Filippo - Ma la vicenda di Gennaro Jovine, di sua moglie Amalia (Mariangela D'Abbraccio) e della sua famiglia è emblematica per i valori che propone. Con Gennaro, che ritorna dalla deportazione e all'inizio non capisce bene la moglie e i suoi traffici di mercato nero, che lentamente prende coscienza e riassume il suo ruolo all'interno della famiglia, Eduardo voleva sottolineare che ognuno deve fare la sua parte e assumersi le sue responsabilità per costruire un futuro di un certo tipo. La famiglia è un piccolo atomo, ma fondamentale, dell'intera società. Gennaro fa parte di una serie di personaggi, come i protagonisti di "Questi Fantasmi", "Filumena Marturano", "Natale in casa Cupiello", che ricorrentemente si riprendono dai loro sbandamenti e tracciano il solco in cui guidare responsabilmente i loro cari». Già negli anni '70, Luca aveva preso parte a una edizione di «Napoli Milionaria», accanto a Eduardo protagonista: «Allora, avevo il ruolo del ragioniere Riccardo Spasiano. Stavolta sarò in un ruolo che è molto legato a mio padre. Certo, il paragone con Eduardo mi fa timore, ma non è questa la prima volta. Giacché ho scelto il suo stesso mestiere è naturale che, indipendentemente dal personaggio, la gente mi confronti con lui. Non ci posso fare niente, devo accettarlo e basta. Ma anche se avvertirò una certa apprensione, spero di riuscire a regalare al pubblico l'emozione di un momento di memoria che racconta cose ancora presenti».

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