Cannes premia Giordana Avati ci spera
Oppure verso un europeo fuori dagli schemi come Lars von Trier? Certo, il danese è un riconosciuto maestro, un autore vero i cui film sono sempre costruiti su (almeno) un'idea creativa. O verso un francese visto che in concorso ce n'erano addirittura 5 (su 20)? Oppure verso un outsider che metta tutti d'accordo? Certo, l'iraniana Samira Makhmalbaf, il cileno apolide Raoul Ruiz, il turco Nuri Bilge Ceylan, per fare tre nomi, sono registi di grande qualità e spessore. Ma... ci sono ovviamente dei ma: il film di Eastwood («Mystic river») è un prodotto americano che offre un quadro negativo e pessimista dell'America, come anche «Elephant» di Gus van Sant, con quei giovani "normali" che provocano una strage, e «Dogville» di von Trier che parte da Bertolt Brecht (la canzone «Jenny dei pirati» nell'«Opera da tre soldi») per raccontare un ipotetica America rurale falsa, ipocrita e bigotta, letteralmente da bruciare. Per quanto riguarda la "valanga" francese c'è solo da dire che alla quantità non corrisponde una qualità da Palma d'oro. Quanto agli outsiders «Alle cinque della sera» non è l'opera migliore della giovane Makhmalbaf che ha tanto tempo davanti a sè per migliorare e vincere; «Quel giorno lì» ha sicuramente una sua originalità anche se Ruiz ha calcato troppo la mano nella sua personale polemica anti-Svizzera; dei tre il più nuovo e interessante è sicuramente «Lontano» di Ceylan che per di più rappresenta una cinematografia povera di mezzi ma ricca di idee. Pochissime speranze, invece, per «Il cuore altrove» di Pupi Avati di acciuffare una Palma d'oro, la cui cerominia di consegna sarà trasmessa in diretta da Telepiù bianco a partire dalle 19. Ma l'Italia ha comunque motivo per sorridere perchè Marco Tullio Giordana con «La meglio gioventù» ha vinto il primo premio della sezione «Un certain regard». Un successo sicuramente meritato e, in un certo senso, annunciato perchè i selezionatori questo film (perchè di vero e proprio film si tratta benchè prodotto per la Rai) l'hanno voluto con caparbietà, convincendo il regista a rimettere mano al montaggio per assemblare la saga in due sole parti anzichè quattro come originariamente previsto. Attorno a questo racconto fiume (che uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 20 giugno) si è subito creato un clima di simpatia festivaliera, rafforzata dalla qualità del prodotto.