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IL BAROCCO è l'indiscusso protagonista del Festival che ha luogo in quel di Bibbiena: e si concluderà domani.

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Per questa prima edizione del Festival sono stati contemplati non solo concerti strumentali, esecuzioni d'arie e di musica sacra, ma anche incontri-dibattito per meglio scrutare l'epoca. Esperti relazionano su «L'Arte del Convito in età Barocca» e vi sono compresi momenti dedicati all'arte culinaria ed enogastronomica. Momenti e riflessioni d'indubbia piacevolezza, a considerare la variopinta e lauta cucina barocca, sorella alla riccioluta architettura ed all'arte in genere del Seicento: secolo di cacciagioni trionfanti, oltre che di Leibniz, di Cartesio, di Pascal: pensatori fertili d'idee (gaudenti anch'esse), vagliate da ben condito razionalismo. In San Francesco, nell'Oratorio settecentesco del centro storico di Bibbiena, il sindaco Ferruccio Ferri e il Direttore artistico Massimo Gasparon avevano presentato il nutrito programma che ha preso l'aire con la prima rappresentazione mondiale in forma scenica dell'opera «Semiramide Riconosciuta» di Niccolò Porpora su testo del Metastasio. Direzione di Massimiliano Carraro, mentre la scenografia è curata da Massimo Gasparon, regista e allievo di Pier Luigi Pizzi. Ieri il recital di Cecilia Gasdia, accompagnata al pianoforte dalla sorella Elena, ha riscosso il generale plauso del competente pubblico. E oggi, alle ore 16, conferenza di Cesare Questa e, a seguire, un recital d'arie d'opera su «Il mito di Semiramide». Al pianoforte Massimiliano Carraro, esecutori i solisti dell'opera in cartellone. Alle 20 la pregustata cena Barocca costituirà un momento supplementare a scoprire curiosità, abiti e, naturaliter, i rari menù dai nobilissimi commensali consumati nelle epiche imbandigioni dell'epoca. E domani altra giornata coinvolgente: nelle ore pomeridiane il Coro di Santa Cecilia si esibirà nella suggestiva propositura di S. Ippolito in un concerto di musica sacra, interpretando il «Magnificat» e il «Gloria» di Vivaldi, direttore il maestro Carraro. Alla sera la chiusura del Festival con la replica dell'opera «Semiramide Riconosciuta». R. T.

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