di MARCO PATRICELLI UN TRANQUILLO pensionato polacco che passava il tempo scrivendo articoli ...
Per dieci anni, dal '67 al '77, Marian Rejewski aveva condotto così la sua vita, quando a un tratto la Polonia comunista vuole onorarlo con la sua più alta decorazione. In patria era tornato nel 1946 dall'Inghilterra, dove il suo amico e collega Henryk Zygalski aveva invece scelto di rimanere. Un altro amico e collega, Jerzy Rozycki, l'avevano perso nel 1942, affogato nell'affondamento di una nave che lo portava dall'Algeria in Francia. L'oscuro matematico era depositario di quel che Churchill riteneva essere il segreto meglio conservato della guerra: il codice Enigma. Rejewski era l'uomo che aveva violato per la prima volta il sistema elettromeccanico di crittografia escogitato dai tedeschi attraverso un sistema che per tutta le seconda guerra mondiale a Berlino si ritenne inattaccabile. A Rejewski restavano tre anni di vita, durante i quali riuscì finalmente a scrivere le proprie memorie e a ottenere gli onori che il mondo gli doveva e non gli aveva mai tributato. La storia partiva dal 1928, quando l'esercito tedesco comincia a passarsi comunicazioni cifrate con Enigma. Nel 1929 il controspionaggio polacco decide di coinvolgere il Dipartmento di matematica dell'Università di Poznan del professor Zdyslaw Krygowski. Per abilità e ingegno nei corsi segretissimi si mettono in luce Jerzy Rozycki (20 anni) e Henryk Zigalski (22), cui viene aggiunto il già laureato Marian Rejewski (24 anni). Toccherà a loro scardinare l'impressionante sistema di combinazioni che sta dietro a Enigma. Anche i servizi segreti francesi sapevano di Enigma, ma non sapevano come venirne a capo. Nel '31 Francia e Polonia cominciano uno scambio di informazioni. Col materiale apportato dai francesi, che l'avevano avuto da una spia tedesca, Hans-Thilo Schmidt, nel gennaio del 1933 Rejewski porta in chiaro il primo messaggio dell'esercito tedesco crittografato con Enigma a tre rotori. Zygalski elabora un sistema di schede perforate, ma che richiedeva molto tempo, e inoltre i tedeschi cambiavano continuamente la posizione dei rotori. Nel 1938 Enigma, con l'aggiunta di un quarto rotore, era nuovamente inviolabile. La cosiddetta Bomba Kryptologiczna realizzata da Rejewski, Zigalski e Rozicki, nell'arco di due ore intercettava la chiave giusta, ma a dicembre l'inserimento di un quinto rotore ne aveva vanificato l'utilizzo. Nel luglio del '39, con i venti di guerra che si addensano sulla Polonia, i servizi segreti decidono di giocare a carte scoperte e di mettere al corrente francesi e inglesi dei loro sforzi. Londra non legge uno straccio di dispaccio militare tedesco dal 1926. Ma gli inglesi sgranano ancor di più gli occhi quando i polacchi offrono loro una copia di Enigma. Ad agosto i britannici creano un mega-centro segreto a Bletchley Park di intercettazione e decrittazione. A settembre scoppia la guerra, la Polonia è fatta a pezzi in tre settimane. Tutti coloro che hanno avuto a che fare con Enigma riparano prima in Romania, poi in Francia. Dopo la resa di Parigi, i polacchi operano in Algeria e ancora nel sud della Francia di Vichy. Il gruppo è costretto dagli eventi a riparare in Spagna, dove Rejewski e Zygalski vengono arrestati, ma fortunosamente riescono a essere liberati e a raggiungere l'Inghilterra. E qui cala il sipario su di loro. Sono costretti a decifrare codici senza grande importanza, mentre il pool di matematici e crittoanalisti britannici guidati da Alan Turing portano l'attacco a Enigma con Ultra. Ma senza il lavoro dei polacchi quella guerra segreta sarebbe stata persa, con inimmaginabili conseguenze sulla guerra combattuta. La congiura del silenzio ha avvolto i principali artefici per decenni. Zygalski è morto nel 1978, Rejewski si è spento il 13 febbraio 1980. Nessuno di loro ha mai avuto un riconoscimento da Stati Uniti, Gran Bretagna o Francia.