Melania Mazzucco già svetta tra i 12 candidati
Suspence fino al 3 luglio quando, al Ninfeo di Villa Giulia sarà proclamato il vincitore, dopo che saranno stati votati i cinque finalisti il 19 giugno a Roma. Suspence per modo di dire. Perché Prima ancora di questa ufficializzazione, nei giorni scorsi già circolava il nome del probabile vincitore, Melania Mazzucco col romanzo «Vita». Sono ormai alcuni anni che si fa il nome del possibile vincitore con largo anticipo, perché quando viene deciso di far partecipare il libro di un autore che ha forti possibilità di avere successo, finisce che altri scrittori di rilievo non si presentano più, rifiutandosi di essere perdenti a priori quasi sicuramente. Di contorno al vincitore annunciato così restano principalmente libri in cerca di visibilità e pubblicità e di giovani che cercano di farsi conoscere, come è giusto. La Mazzucco viene data da tutti i bene informati per favorita alla grande, per sostegno editoriale (è edita da Rizzoli, che dal 1980 ha vinto solo nel 1999 con la Maraini, contro le 9 vittorie di Mondadori e le 4 di Einaudi), per giro personale di amici e sostenitori, per gradimento da parte della Fondazione Bellonci e del suo direttore, Anna Maria Rimoaldi, che si dice possa influire su un certo numero di Amici della domenica (i circa 400 votanti del premio). La Mazzucco è già arrivata due volte in finale, e ora pare proprio essere il suo turno, grazie anche a un libro buono e, soprattutto, di ottima leggibilità, che conta molto per far sì che il premio abbia una funzione trainante. Certo attorno i maligni sostengono che ci si è dati da fare perchè qualche nome più che dignitoso, anche se senza reali possibilità di lotta, ci fosse e potesse andare a formare una cinquina di finalisti in cui la Mazzucco non apparisse proprio sola. Allora ecco tra i concorrenti il buon romanzo siculo-pinteriano «Cuore di madre» di Roberto Alajmo, giornalista Rai di Palermo e i bei racconti-riflessioni di «La scrittrice abita qui» di Sandra Petrignani (Ed. Neri Pozza), scrittrice ben introdotta, anche come giornalista culturale di «Panorama». E ancora, tra coloro che al premio possono servire, il vice direttore di Raiuno Franco Matteucci, autore di «Il visionario» (Baldini&Castoldi) o Chiara Palazzolo, autrice di «I bambini sono tornati» (Piemme) e il regista Silvano Agosti con «Il semplice oblio» (L'immagine). Ecco i 12 autori concorrenti, ognuno presentato da due Amici della Domenica: Il semplice oblio (L'immagine) di Silvano Agosti, presentato da Margaret Mazzantini e Giuliano Montaldo; Cuore di madre (Mondadori) di Roberto Alajmo (Enrico Deaglio e Salvatore Silvano Nigro); Trenità (peQuod) di Giuseppe Antonelli (Raffaele Manica e Michele Mari); Piccola serenata notturna (Marsilio) di Errico Buonanno (Ludina Barzini e Maria Luisa Spaziani); Il visionario (Baldini&Castoldi) di Franco Matteucci (Alberto Bevilacqua e Renato Minore); Vita (Rizzoli) di Melania G. Mazzucco (Corrado Augias e Tullio De Mauro); I bambini sono tornati (Piemme) di Chiara Palazzolo (Stefano Giovanardi e Massimo Onofri); La manutenzione degli affetti (Einaudi) di Antonio Pascale (Raffaele La Capria e Cesare Segre»); La scrittrice abita qui (Neri Pozza) di Sandra Petrignani (Antonio Debenedetti e Giosetta Fioroni); Ad avere occhi per vedere (minimum fax) di Leonardo Pica Ciamarra (Francesco Durante e Domenico Starnone); Speravamo di più (Guanda) di Pietro Spirito (Ferdinando Camon e Lorenzo Mondo); Il fiume delle nebbie (Frassinelli) di Valerio Varesi (Angela Bianchini e Raffaele Crovi).