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Protagonista osannata di «Matrix reloaded» uscito negli Usa Monica Bellucci superstar accende la fantasia degli americani

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Il suo agente a Hollywood, infatti, non ha dubbi al riguardo «se fosse stata una americana o una inglese ce l'avrebbe fatta, ma all'ultimo momento è scattata una barriera dovuta all'inevitabile invidia e gelosia di tante colleghe, stava davvero spopolando troppo». In compenso, Monica Bellucci ha centrato l'obiettivo di qualificarsi - senza alcun concorrente all'orizzonte - come la punta di diamante di quel cinema italiano (quantomeno nel settore glamour delle dive che fanno notizie e stimolano fantasie maschili) che ancora oggi, qui a Los Angeles, vive sulla rendita delle uniche tre attrici che sono state in grado di mantenersi un posto sicuro nel Pantheon internazionale: Gina Lollobrigida, Virna Lisi e Sophia Loren. Mentre Valeria Golino - che abita qui in California da quindici anni- è l'unica attrice italiana ad essere riuscita a conquistarsi un solido posto tra le professioniste europee attive a Los Angeles, Monica Bellucci, dal canto suo, è riuscita ad irrompere nell'inconscio collettivo del pubblico americano alla pari con le più quotate dive del momento. Grazie al suo ruolo in «Matrix reloaded» è sulla copertina di tutti i più importanti settimanali statunitensi. La platea dei cinefili ha sempre bisogno di nuove dive europee su cui sognare e la Mecca del cinema sa quanto sia importante l'esotismo in fatto di bellezza, sesso, mistero. E Hollywood ha deciso di lanciare Monica Bellucci sulla pista delle dive che più dive di così davvero non si può. Nei talk show televisivi, alla radio, perfino nei telegiornali, si parla di lei come di un modello rappresentativo di bellezza classica ed eterna, femmina mediterranea per eccellenza. Nessuno parla di lei come attrice perché la Bellucci è finita per occupare un settore di mercato completamente diverso, quello delle icone mitiche, dove la recitazione non conta. «Che parli o non parli non ha molta importanza, quando lei è in scena ogni maschio si sente un groppo alla gola» è l'opinione di Gene Hackman che l'ha avuta come partner in «Guilty by suspicion» del 1999. Ma anche Bruce Willis che ha lavorato con lei in un thriller girato in Africa, non le risparmia certo i complimenti «è la piu' bella donna con la quale sia mai stato sul set di un film». È prima in classifica nel consueto sondaggio mensile sulla «diva più mitica del momento» e la sua presenza scenica sta senz'altro contribuendo molto al lancio del film. Senza neppure saperlo, Monica Bellucci sta dando una mano alle attrici italiane che puntano ad occupare un posto a livello internazionale basandosi sulla recitazione piuttosto che sulle doti naturali. Nelle rubriche televisive che parlano di cinema e nei giornali specializzati, affrontando il «fenomeno Bellucci» i giornalisti americani hanno ricordato la presenza nuova di Asia Argento, amata e riverita dalla critica cinematografica, definita da Camille Paglia, guru del femminismo e dei media Usa "la Magnani della nuova generazione post-moderna". Per quanto riguarda la Bellucci, Camille Paglia ha sentenziato il bisogno degli americani di «ritornare ai valori classici e sicuri che soltanto una donna del bacino del Mediterraneo può garantire».

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