DISEGNI splendidi, molti dei quali mai esposti prima al pubblico, capolavori come «La Vergine, il Bambino ...
A cinquant'anni dalla memorabile rassegna del museo parigino, «Leonardo da Vinci, disegni e manoscritti» punta ora sulla straordinaria collezione del Cabinet des Dessins del Louvre e su prestiti prestigiosi, che hanno permesso di allestire in tutto più di 130 disegni, di cui 85 originali dell'artista rinascimentale e 47 eseguiti dai suoi allievi o seguaci, cui si aggiungono tre dipinti e i preziosi manoscritti (non più esposti tutti insieme dal 1952). Curata da Francoise Viatte e da Varena Forcione, la mostra è stata l'occasione per avviare e portare avanti uno studio approfondito sull'opera grafica di Leonardo custodita al Louvre, che tra l'altro vanta i lavori preparatori per capolavori quali «La vergine delle rocce», «L'Adorazione dei magi», «La Vergine con il Bambino e Sant'Anna». Per dare un senso complessivo all'impegno dei ricercatori, che anche mettesse d'accordo l'approccio scientifico e la spettacolarità della rassegna, le curatrici sono riuscite a convincere 26 grandi musei, tra cui gli Uffizi, il British Museum, l'Ashmolean Museum, la Royal Library del Castello di Windsor ad accordare prestiti eccezionali. Il risultato potrebbe essere definito una sorta di «dossier» in cui si ricostruisce la genesi creativa dei dipinti immortali di Leonardo. Ma forse l'aspetto più nuovo della mostra parigina consiste proprio nell'allestimento dei 12 manoscritti originali e rilegati (dalla fine del '500), custoditi dalla Biblioteque de l'Institut de France fin dal 1796, al tempo cioè delle campagne napoleoniche in Italia. I manoscritti contengono annotazioni, schizzi, riflessioni dell'artista toscano e comprendono un periodo di tempo che va dal 1490-'92 al 1513-'14. Al loro interno, molti i progetti sulle opere pittoriche, ma anche il poliedrico sguardo sul mondo di un genio sapiente in ogni disciplina.