Corna e Frizzi: «Possiamo vivere senza Tv» Lei ritiene strumentali le accuse al suo programma, lui ha ancora qualcosa da dire a Del Noce
Al punto da meditare di allontanarsi dalla Tv. Tutta colpa della tirannia dell'Auditel che diventa ancora più limitante quando investe i protagonisti del blasonato show del sabato sera e li penalizza con risultati inaspettatamente inferiori alle più negative aspettative. È quanto sta accadendo a Luisa Corna e Fabrizio Frizzi, protagonisti del fine settimana di Raiuno e di Canale 5. Sconfortati dalle mediocri cifre di audience che hanno accolto «Sognando Las Vegas», e «Come sorelle», i due rispettivi programmi che si scontrano il sabato sera, la Corna e Frizzi, sulla scorta di esperienze professionali differenti, si sono ritrovati, però d'accordo sull'ammettere che, in un sistema dove l'Auditel spadroneggia, ambedue potrebbero anche fare a meno della Tv. In una sorta di confessione pubblica, i due conduttori lo hanno dichiarato all'interno de «Il grande talk», programma di Massimo Bernardini, in onda ieri, su Raisat 2000. Più impulsivamente, la Corna ammette di rammaricarsi dinanzi a commenti intrisi di cattiveria. «Non ho la pretesa di piacere a tutti, certamente sono stati commessi errori ed adottato scelte sbagliate nel corso delle puntate andate in onda finora, ma sono stata investita da critiche già dopo la prima puntata che ha ottenuto solo due punti di share in meno della Corrida in onda su Canale 5». Omettendo di precisare che si trattava di un consuntivo dell'oramai concluso programma condotto da Gerry Scotti, la Corna conclude: «Caratterialmente sono abbastanza selvaggia e dinanzi alla dittatura dell'Auditel potrei anche decidere di dedicarmi esclusivamente al canto». Abbandonare il varietà per la fiction ed il teatro potrebbe essere una risoluzione anche per Fabrizio Frizzi che, dall'alto dei suoi ventitré anni di professionalità, trascorsi in Rai, è approdato a Mediaset «per far sentire ancora la propria presenza». «"Come sorelle" non è l'ideale di programma a cui aspiravo. Ma è consono ad una Tv commerciale. Con Mediaset siamo sposi per sette settimane, un periodo sufficiente per annusarci reciprocamente» ammette Frizzi che, ancora incerto su un rientro a viale Mazzini, puntualizza: «Mi sono sempre sentito un uomo Rai. Ma ad un certo punto il giocattolo si è rotto». Di chi è stata la responsabilità? Su questo punto, il conduttore è esplicito: «Nell'alternarsi dei dirigenti che si susseguono a viale Mazzini, un giorno arriva qualcuno che non ti apprezza». Il riferimento a Fabrizio del Noce, direttore di Raiuno, è chiaro e lo ammette lo stesso Frizzi: «In un momento di tensione come quello in cui conducevo Miss Italia, le critiche di Del Noce su di me hanno pesato parecchio. Anche perché mi sono trovato a combattere senza scudo e, per una forma di cortesia caratteriale, non replico mai alle critiche». «È vero, ci si sente proprio infelici, sconfortati, perdenti, perché, pur credendo molto nel programma condotto, non lo si vede accolto favorevolmente dal pubblico», ammette Iva Zanicchi che si è ribellata alla tirannia dell'Auditel restando, per una stagione, fuori dalla Tv e ritornando all'attività di cantante. «Ho provato la medesima frustrazione di chi vorrebbe sperimentare nuove idee ma è bloccato dal terrore di non fare ascolto. Così ho deciso di riscattarmi dalla schiavitù dei numeri e di disintossicarmi dal video allontanandomene. Se, però, si è innamorati del proprio mestiere, come me, questa fase è destinata a concludersi. Il bisogno di mettersi di nuovo in gioco è più forte della paura», conclude la Zanicchi.