APRÌ gli occhi alle quattro del mattino e pensò: «Oggi cominci a cambiare il mondo, Florita».
Si sentiva tranquilla, in possesso di forze atte ad affrontare gli ostacoli che avrebbe incontrato. Come quel pomeriggio a Saint-Germain, dieci anni prima, alla prima riunione di sansimoniani quando, nell'ascoltare Prosper Enfantin descrivere la coppia-messia che avrebbe redento il mondo, promise con forza a se stessa: «La donna-messia sarai tu». Poveri sansimoniani, con le loro gerarchie impazzite, il loro fanatico amore per la scienza e la loro idea che bastasse mandare al governo gli industriali e aministrare la società come un'impresa per arrivare al progresso! Li avevi lasciati molto indietro, Andaluza! Si alzò, si lavò e si vestì senza fretta. La sera prima, dopo la visita del pittore Jules Laure che le agurava buona fortuna nel suo viaggio, aveva finito di preparare i bagagli, e con Marie-Madeleine, la domestica, e l'acquaiolo Noël Taphanel, li calò ai piedi della scala. Lei stessa si occupò della borsa con le copie fresche di stampa de La Uniòn-Obrera: doveva fermarsi ogni tanti scalini per riprendere fiato, perché era molto pesante. Quando l'auto arrivò alla casa della Rue du Bac per condurla all'imbarcadero, Flora era ormai sveglia da molte ore. Mario Vargas Llosa