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di GIAN LUIGI RONDI UNA VITA QUASI PERFETTA, di Stephen Herek, con Angelina Jolie e Edward Burns.

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E con un immancabile lieto fine. Lanie (Angelina Jolie) fa la giornalista con successo in una televisione privata di Seattle. Al fianco ha un collega, (Edward Burns) con il quale, come d'uso, ha rapporti pessimi, a causa specialmente del suo carattere troppo impetuoso e volitivo. Ed è sempre sicura di sé, tanto da affermare di avere «una vita perfetta», un giorno però si imbatte in uno di quei barboni che, dietro elemosine, profetizzano il futuro, e costui le dice che avrà da vivere soltanto una settimana. Prima incredula, poi convinta vedendo che attorno, si sono avverate alcune profezie del barbone, Lanie entra in crisi. Ha un fidanzato e lo lascia, ha dei familiari di cui non si curava e cerca di avvicinarli, persevera nel suo lavoro ma, pur amandolo ancora, vi inciampa in modo devastante. Nel frattempo, bisognosa di aiuto, si innamora, molto ricambiata, del collega con il quale all'inizio, come vogliono queste commedie, era in perpetua guerra e cambierà da cima a fondo. Specie quando realizzerà che quella funesta «profezia» nona aveva fondamento. Pacificazione generale, con la vita di Lanie di nuovo perfetta senza il «quasi» del titolo. Si può anche seguire. Si sa già tutto, si prevede tutto, ma la regia di Stephen Herek («La carica dei 101» con Glen Close, «Il genio» con Eddie Murphy) riesce a imprimere all'azione un dinamismo innegabile, sia quando costruisce con malizia attorno alla protagonista gli ambienti della televisione americana, sia quando, in equilibrio fra sentimenti e ansie, dà rilievo a quel suo carattere intrattabile che però, prima la paura e poi l'amore, domeranno. Il merito lo si dia comunque anche ad Angelina Jolie, bella, bionda, effervescente. Quasi con autorità.

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