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di MARZIA PAOLUCCI IL VOLTO di Audrey Hepburn, nelle immagini rubate ai manifesti cinematografici dell'epoca.

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La rassegna «Omaggio ad Audrey Hepburn, l'eleganza e il coraggio», rappresenta un difficile e ben riuscito omaggio alla Hepburn e attraverso di lei, all'arte dimenticata della ritrattistica pubblicitaria che a firma dei fratelli Nistri, di Ercole Brini e Averardo Ciriello, risaltava nella figura eterea e il volto sognante dell'attrice belga che aveva sposato l'Italia. Curata da Stefano Dello Schiavo in ben cinque anni di organizzazione, l'esposizione, allestita con il contributo della Regione Lazio di 190mila euro e la compartecipazione della Provincia, porta l'impegno dell'Unicef di cui la Hepburn è stata dal 1988, ambasciatrice nel mondo a sostegno dell'infanzia. E all'attrice tutti gli invitati all'inaugurazione, a cominciare proprio dai fratelli Nistri, vorrebbero dedicare un pensiero: «Preparavamo dai due ai cinque bozzetti per ogni film. Lei non l'abbiamo mai conosciuta, del resto, quando arrivava il nostro turno, l'attore era già a girare il film successivo chissà dove...». «Una personalità straordinaria capace di coniugare arte e socialità» per il presidente della Regione Francesco Storace e «un emblema di eleganza sia nel cinema che nella vita» per il presidente della Provincia, Silvano Moffa. «Un'ottima manifestazione della memoria e un omaggio doveroso a una grande attrice e una grande donna a dieci anni dalla scomparsa», concorda l'assessore regionale alla Cultura Luigi Ciaramelletti. Da oggi, l'Unicef, puntando sui nuovi ambasciatori Simona Marchini, Lino Banfi e Daniela Poggi intervenuti all'appuntamento, riceverà le donazioni a offerta libera lasciate dai visitatori che portandosi a casa catalogo e locandina della mostra, contribuiranno al finanziamento di un progetto di scolarizzazione nei paesi del Corno d'Africa. Ottime credenziali per Lino Banfi, alias nonno Libero nella seguitissima sit-com televisiva: «L'umanità c'è, come ambasciatore sono bravo come Audrey Hepburn. Da Oscar».

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