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di ALDO COSTA LO SCULTORE Tommaso Gismondi è morto nel pomeriggio di ieri all'età di 97 ...

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L'artista era molto conosciuto in Italia e all'estero per aver realizzato importanti opere. Le sue sculture si trovano tra l'altro in Vaticano e nella Cattedrale di Montmartre a Parigi. Ormai quasi centenario (era nato ad Anagni nel 1906) Tommaso Gismondi, di cui oggi nella cattedrale della città si terranno i funerali alle 15, era conosciuto anche come «lo scultore del Papa», perché proprio molte delle suo opere, soprattutto bronzi, sono state realizzate per il Vaticano e su commissione di Paolo VI prima e di Giovanni Paolo II, poi. Sue sono ad esempio le porte della Biblioteca Vaticana e dell'Archivio Segreto Vaticano, realizzate nel 1985, ma anche alcuni bronzi della basilica di San Pietro, come la cattedra di Giovanni Paolo II, la Via Crucis, il cofanetto per le chiavi delle Porte Sante a S.Pietro, S.Paolo, San Giovanni e Santa Maria Maggiore, e poi la statua di San Giuseppe posta nel cortile della Biblioteca Vaticana, le monete di Paolo VI per la Città del Vaticano. Notissimo in Italia, Gismondi ha lavorato però in tutto il mondo. Suo è anche il portale in bronzo per la chiesa più antica di Parigi, Saint Pierre a Montmartre (realizzato nel 1975), così come sempre dello scultore di Anagni è la porta in bronzo della Cattedrale di Nuestra Senora de la Alta Gracia a Santo Domingo (realizzata nel 1988). Sempre per San Pietro in Vaticano, Gismondi ha poi realizzato una pala d'altare in bronzo per la cappella Europa, mentre ad Assisi sono sue, nella Basilica, quattro delle 22 formelle del bassorilievo in bronzo dell'altare nella cappella dedicata alla Madonna. E molti dei suoi lavori (tra i quali si contano anche le sculture in marmo e le tele) sono conservati nei musei di tutto il mondo, dall'Austria all'Australia, all'Argentina, al Belgio, al Brasile. Ad Anagni, dove è tornato a vivere dopo essersi trasferito in gioventù con la famiglia a Roma, Gismondi aveva trasformato il suo studio in una sorta di museo, con una mostra permanente di sue opere.

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