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«TARDO GOTICO E RINASCIMENTO IN BASILICATA»

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Come con due secoli «d'oro» fu nobilitata una civiltà

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ma non significa che sia culturalmente deserta. Va detto, piuttosto, che in Basilicata le ricerche storiche e artistiche non sono ancora abbastanza estese e approfondite; ma quando si comincia seriamente a cercare si scoprono cose interessanti, anche in centri minori. Questa esigenza è stata avvertita anni fa, quando si suggerì addirittura di cancellare la Basilicata dalla carta geografica, dividendola tra la Campania e la Puglia. Fu un salutare allarme, che spinse molte intelligenze ad adoperarsi per rafforzare la consapevolezza dell'identità locale. All'avanguardia di questo movimento si trova il centro di Zétema per la valorizzazione e gestione delle risorse storico-ambientali, con sede a Matera, che ha avviato la perlustrazione dell'intera regione, per catalogare tutte le opere d'arte, molte inedite, dei diversi stili e periodi. Il primo risultato di tale ramificato lavoro è ora la pubblicazione di un bel catalogo su «Tardo Gotico e Rinascimento in Basilicata». Sono state identificate le influenze che hanno caratterizzato il clima artistico regionale fra XV e XVI secolo, influenze anzitutto italo-greche e romanico-gotiche, poi umbre, venete, campane. Insomma in quel periodo la Basilicata fu un esemplare crocevia di apporti culturali anche internazionali: per esempio nella chiesa di San Mauro Forte si trova un coinvolgente dipinto di «Cristo alla colonna» del cretese Angelo Bizamano. Naturalmente tra le influenze esterne si fanno sentire anche le voci locali, cui però è difficile dare un nome, e pertanto si incontra spesso la generica dizione attributiva «Pittore meridionale». In alcuni casi, tuttavia, è certa l'appartenenza regionale, come ad esempio per la magnifica Croce processionale della metà del Quattrocento conservata nella cattedrale di Matera, sicuramente eseguita da un argentiere di questa città. Tra le opere provenienti da fuori, spicca un'autentica rivelazione: la statua di Santa Eufemia conservata a Irsina, che sarebbe un'inedita e rara testimonianza di Andrea Mantegna scultore. Come poi la statua sia arrivata qui, è un altro argomento sul quale si sta studiando e che, a quanto so, sarà oggetto di un'altra preziosa pubblicazione del Centro Zétema. AA.VV., «Tardo Gotico e Rinascimento in Basilicata», ed. La Bautta 420 pagine, s.i.p.

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