di MARINA CEPEDA FUENTES L'usanza di consumare l'agnello nel pranzo pasquale risale ...
..ognunosi procuri un agnello per famiglia (...). In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, con azzimi ed erbe amare (...). È la Pasqua del Signore!». A quella ebraica si ricollega la Pasqua cristiana. Non a caso Gesù morì in occasione del Pesah, come vero agnello sacrificale; sicché il significato della pietanza pasquale più tradizionale è palese: è simbolo del Cristo sacrificato sulla Croce per la salvezza dell'umanità. Quanto alle uova che si scambiano i cristiani durante le festività pasquali come augurio di rinascita, sono presenti in tanti cibi tipici, come ad esempio nella torta pasqualina di Genova di pasta sfoglia; oppure nelle "cuddhure" salentine: pani a forma di colomba, cestino, pupazzi che hanno al centro un uovo sodo colorato fermato da due strisce di pasta incrociate. Frutto di antichissime credenze è sicuramente il pane pasquale sardo chiamato "angulla", a forma di serpente acciambellato con un uovo dipinto di rosso o di viola - i colori della vita e della resurrezione - incastonato nel centro. Che significato ha invece la dolce colomba che mangiamo al termine del pasto pasquale? Come ogni cosa può suscitare simboli diversi: il simbolo del Cristo risorto che porta la pace; lo Spirito Santo che dona la luce; oppure il risveglio della natura nella primavera appena arrivata.