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EDDA Ciano, «in maniera quasi inequivocabile, mi ha fatto capire che è russa per metà».

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Una confidenza che Edda fece a Allen W. Dulles, all'epoca responsabile della rete svizzera dell'Oss, Office of Strategic Services, il servizio segreto americano durante la Seconda guerra mondiale, e il futuro capo della Cia. Una sintesi dei colloqui avuti da Dulles con Edda Mussolini, tra il gennaio e il febbraio 1945, con l'obiettivo da parte degli americani di entrare in possesso dei diari del marito, Galeazzo Ciano, è oggetto di un memorandum che l'agente statunitense inviò a Whitney Shepardson, dirigente dell'Oss a Washington. Il documento inedito del 13 febbraio 1945, proveniente dai National Archives di Washington, è pubblicato dalla rivista «Nuova Storia Contemporanea», con un saggio di Enrico Mannucci. Scrive Allen Dulles: «Una volta, dopo che le avevo detto "voi non mi sembrate affatto ottimista", Edda mi ha risposto: "No, suppongo che sia il mio lato russo". In un'altra occasione, discutendo il suo soggiorno di un mese o poco più in Russia, mi disse: "Quando stavo andando in Russia mi sentivo come se stessi tornando a casa. Là ero davvero felice"». Al futuro capo della Cia, le opinioni politiche della figlia di Mussolini apparvero «ancora fasciste». «Alcuni paesi - disse Edda - devono trovare un dittatore se vogliono arrivare in fondo a qualcosa».

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