di ROBERTO GIANFREDA NAPOLI — L'incontro più toccante: con Titino, il caratterista che le ...

Un tuffo nei ricordi di oltre cinquant'anni, il ritorno a Napoli di Sofia Loren. Madrina, donna Sofia, del varo al molo Beverello della Msc Lirica, nave ammiraglia della Msc Crociere dell'armatore Gianluigi Aponte. Affascinante, Sophia Loren. È fasciata in un completo, giacca e pantaloni, rosso fuoco. Passionale, si lascia vincere dall'emozione quando abbraccia il bambino di allora, diventato ormai un distinto signore. «Ti ricordo benissimo», dice la first-lady dello spettacolo italiano nel mondo. E commosso è anche Gaetano Autiero, che per gli amanti della classica commedia all'italiana resta il bambino coccolato da Vittorio De Sica e Tina Pica. Offre alla Loren un quadro con su scritto «Ti ricordi di me, sono Titino?» e con sequenze del film. Napoli riabbraccia la Loren dopo tre anni. Nella «città del cuore» donna Sofia era venuta per le riprese di una fiction di Lina Wertmüller. Una lontananza che non le è pesata. «Non ho bisogno di tornare a Napoli - dice - perché sono sempre qui con il cuore». Un esempio di quanto forte sia il legame di Sofia Loren con la sua gente è la proposta di una madre di 53 anni di Salerno che le ha chiesto di fare da madrina all'unica femminuccia fra i suoi tre gemelli. Sophia è diplomatica a spiegare che non può. «La madrina riveste un ruolo di estrema importanza. E io non ho tempo. Se l'avessi avuto, però, avrei accettato di sicuro». Bagno di folla, alla Stazione marittima, nel cuore del porto. Donna Sophia arriva in Alfa rossa d'epoca. Sembra che la vettura accompagni il colore della mise. Il governatore Bassolino la stringe, idem con il sindaco Rosa Russo Iervolino. Impenetrabile, il servizio di sicurezza. Sophia si appoggia spesso al braccio del presidente. Neppure i postumi di uno stiramento muscolare inducono la Loren ad abdicare al suo ruolo da diva. È appena arrivata da Toronto, dove è impegnata nella realizzazione di un film con Sabrina Ferilli. Elogia la sua compagna di lavoro. «Sabrina - dice - non è soltanto una brava attrice, ma anche una donna simpatica e intelligente». «Il lavoro dell'attrice - ammette - non è certo facile. Devi sempre avvertire sulla pelle quello che fai, in qualunque cosa tu sia impegnata». Ha un sogno, la Loren: il «primo viaggio della vita». È stanca di essere costretta sempre a viaggiare per lavoro. Non rinuncia alla battuta. «Magari - dice - farò una crociera proprio su questa nave con i miei figli». Donna calata nel suo tempo, la first-lady. Non può mancare una riflessione sul conflitto in Iraq. «Per una donna - osserva - la guerra è sempre più brutta. Basta pensare ai tanti ragazzi che muoiono. Anche se non posso certo dire di amare Saddam Hussein». «Né con Bush, né con Saddam»: uno slogan che donna Sophia respinge con forza. «La guerra - aggiunge - è sempre una cosa negativa. Ma quando si è a contatto con personaggi come Saddam Hussein non so proprio cosa dire». Passano gli anni, ma per Loren la classe resta.