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di DAVID MURGIA LA «NOBLESSE» entra negli elenchi dei beati della Chiesa Cattolica.

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Ieri la Congregazione per le Cause dei Santi, presieduta dal Pontefice, ne ha infatti decretate «le virtù eroiche», prima tappa del lungo cammino verso gli onori degli altari. Con la firma del decreto di ieri, alla presenza degli eredi di Casa Asburgo, Otto e Simeone e consorti, si chiude così la prima fase del processo e ora, per la sua conclusione, ci sarà bisogno di un miracolo attribuito all'imperatore, e poi Carlo d'Asburgo potrà essere proclamato beato e venerato dai fedeli come tale a livello locale. Carlo, imperatore d'Austria e re di Ungheria, padre di otto figli, sposò la principessa Zita dei Borboni di Parma. Il giorno delle nozze le dice: «Ora dobbiamo condurci l'un l'altro in cielo». Dopo l'uccisione dello zio, l'arciduca Francesco a Sarajevo, Carlo a soli 27 anni fu fatto imperatore. Cosa che accettò solo per dovere di patria. Quasi subito scoppiò la prima guerra mondiale. Con la morte di Francesco Giuseppe, Carlo d'Asburgo fu incoronato Re Apostolico d'Ungheria. La sua autorità si estendeva ad otto popoli, in un periodo di lotte sanguinose e di contrasti interni. Dopo la ribellione di Praga, Zagabria, Budapest viene lasciato solo, e quindi costretto ad un'umiliante armistizio. Il 12 novembre 1918 a Vienna è proclamata la Repubblica e dopo insulti, calunnie contro il suo nome, Carlo d'Austria s'incamminò verso l'esilio.

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