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di ROBERTO SACCARELLO GEORGES Simenon, uno dei maggiori scrittori del XX secolo, è senza ...

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È da allora che inizia una produzione considerevole, ricca di circa cinquecento titoli, tradotta in diverse lingue e spesso adattata al cinema e alla televisione. Il suo nome viene generalmente associato a quello del romanzo poliziesco e a un certo personaggio, il commissario Maigret, umanissimo ricercatore della verità, interpretato magistralmente da Jean Gabin e, in Italia, per il piccolo schermo, da Gino Cervi. Il romanzo poliziesco si discosta spesso dagli schemi dell'inchiesta per tracciare suggestivi ritratti psicologici e per evocare con efficacia l'atmosfera grigia e stagnante della provincia francese. Ridurre però l'opera di Simenon a Maigret significherebbe dimenticare gran parte delle sue opere, in particolare le novelle, i romanzi psicologici — «Trois chambres à Manhattan», «Les Pitard», «Le Chat» — e i due racconti autobiografici: «Quand j'étais vieux» e «Lettre à ma mére». I suoi romanzi migliori sono davvero uno specchio dei tempi, come quelli di Balzac e Zola. Stabilitosi negli Stati Uniti, Simenon decide di fare un viaggio in Europa nel 1952: sarà una tournée trionfale a Parigi, dove è accolto nella sede della polizia giudiziaria, al numero 36 di Quai des Orfèvres. Qualche settimana dopo viene ricevuto nell'Accademia Reale di lingua e letteratura francese del Belgio. In occasione del centenario della sua nascita, le Poste di Bruxelles hanno stampato due simpatici francobolli riproducenti i manifesti dei film «Maigret tend un piège», con Jean Gabin (0,49 Euro), e «Le Chat» (0,59 Euro), con Jean Gabin e Simone Signoret. L'emissione comprende anche un foglietto da 0,84 Euro, illustrato dalle foto di Georges Simenon intento alla stesura di un suo romanzo e di «Quai des Orfèvres».

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