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Dopo 35 anni lo studio della musica come materia scolastica

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Promotore della legge Guglielmo Rositani, responsabile dipartimento cultura di An. Una legge rivoluzionaria per il riordino del settore musicale fermo alla legge 800, del 1967. La nuova legge affronta la normativa musicale nella sua globalità. Come la nascita di moderne figure professionali (agenti e produttori). «Il nostro obiettivo - sottolinea Rositani - è quello di tutelare la musica italiana, favorendone la diffusione in Italia e all'estero, senza discriminazione di generi, riconoscendone la pari dignità, nelle peculiari differenze». Nella nuova legge verranno affrontate per la prima volta normative sulla musica leggera accanto a quelle per la musica lirica e sinfonica. Novità rilevanti sono la creazione del fondo di sostegno per le attività musicali, ma fiore all'occhiello della legge è la costituzione dell'Ufficio di garanzia della musica che avrà il compito di assegnare le risorse del Fus e del Fondo per il sostegno delle attività musicali alle istituzioni e alle regioni. La musica entrerà come materia curriculare anche nelle scuole. A giudizio di Rositani una scelta importante per dare un'indicazione significativa al settore: «La musica ha un suo ruolo fondamentale anche dal punto di vista pedagogico. Sviluppa l'intelligenza, stimolando al contempo le capacità cognitive, come ormai acclarato dalle più recenti ricerche scientifiche». Rositani sottolinea il «riordino» che verrà dato alle fondazioni lirico-sinfoniche: «Abbiamo stabilito una netta divisione tra la gestione artistica e quella amministrativa, attribuendo tra l'altro al consiglio di amministrazione alcune delle prerogative in mano ai sovrintendenti, come la nomina del direttore artistico». Riguardo alle fondazioni ci sarà l'ingresso di un rappresentante della Provincia (in cui ha sede la fondazione), del direttore del conservatorio locale per garantire un maggiore legame con il territorio. Il direttore artistico tornerà ad essere obbligatoriamente un musicista o un regista di consolidata esperienza e non un musicologo, per garantire al teatro professionalità e rigore nelle scelte. Una particolare attenzione merita la norma relativa alla promozione radiotelevisiva della musica operistica, concertistica, del balletto classico e del jazz con l'obiettivo di formare il pubblico e di ottenere una maggiore diffusione delle opere. Ed infine il ritocco dell'età pensionabile di ballerini e tersicorei che scenderebbe a 40 anni per le donne e a 45 per gli uomini. «Musica classica e musica leggera? Sono contro la pari dignità». Penso che metterle sullo stesso piano sia deleterio. Un grande maestro ha il dovere di rifiutare quello che richiede la massa». È quanto afferma Roman Vlad: «Non si può premiare la musica con gli indici di ascolto». «I cantanti di musica leggera sono quelli più penalizzati. Diversamente dai grandi maestri della classica o dagli attori di teatro sono costretti a fare il tutto esaurito per sopravvivere». Ivano Michetti dei Cugini di Campagna risponde così alle critiche di Vlad sulla pari dignità della musica in Italia. «Purtroppo lo Stato non elargisce sovvenzioni alla musica leggera, non abbiamo pensioni e protezioni». R. T.

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